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Ed, il mio carceriere” è il titolo del primo romanzo che Patrizia Baccarini pubblica, e sin dalle prime pagine emerge una scrittura fluida e pulita, capace di rendere elegante anche il movimento di un piccolo trattore al lavoro. La trama,  dall’andamento incalzante e con vari colpi di scena ti rapisce fino alle ultime pagine. Ma sono le descrizioni dei vari personaggi, a partire dai protagonisti: Prudencia e Ed, e poi man mano tutti gli altri che con il loro carattere e le varie sfaccettature e personalità, determinano la ricchezza di questo bel romanzo. Al di là della trama, che lascerò scoprire ai lettori, questa intricata storia è un giardino dove cogliere riflessioni e pensieri, dubbi e determinazione, un giardino dove niente è scontato e tutto va conquistato. Ho colto anche molta poesia, che spunta da luoghi e panorami dove la protagonista si muove suo malgrado per districarsi dalle difficoltà. Panorami che Patrizia Baccarin pennella con dovizia di particolari, con il   suo bel modo di scrivere, attingendo alla passione e all’amore che è il fondamento di questo romanzo. Complimenti Patrizia, proprio un bell’esordio e auguri per i prossimi romanzi.

La mia gatta centra poco in questo bellissimo romanzo, ma… in fondo… La terra selvaggia del Primorje, situata nell’Estremo Oriente russo è il teatro dove il terribile predatore compie la sua vendetta. Ma perchè lo fa? Il giallo che avvolge l’intero romanzo LA TIGRE è scritto magistralmente dallo scrittore e giornalista John Vaillant e suscita molte emozioni e riflessioni. Nel romanzo Vaillant ci parla di economia, di storia, geografia. Di uomini e animali in continua lotta per la sopravvivenza, ci racconta di incontri tra uomini e tigri. Ma anche di tragedie causate dal predatore più intelligente e letale del pianeta. In seconda di copertina, tra l’altro è scritto:”Ti uccide prima ancora di toccarti. Il suo ruggito è come un terremoto che sembra provenire da ogni direzione, un suono forgiato dall’evoluzione per stroncare il sistema nervoso delle vittime. Ma quando vuole può essere silenziosa come la neve che cade: un proverbio della taiga dice che “quando tu riesci a vederla, lei ti ha già visto cento volte”. Questa avventura siberiana è una storia vera, e alcune foto ci mostrano i volti dei protagonisti. Altrettanto autentica è l’ammirazione per la competenza e dedizione che ho provato per il guardiacaccia Jurij Trush. Come è stato vero lo sconcerto nell’apprendere la durezza della vita dei tagliaboschi, prima e dopo della Perestroika. Quando ho finito di leggere il libro intitolato La tigre di John Vaillant mi sono sentita euforica per il finale lungimirante e anche emozionata per essermi trovata nella natura selvaggia della Taiga. Ho potuto conoscere più a fondo la tigre e il filo che ci lega ad essa. La coesistenza con lei, dipende da noi. Lo dice chiaramente, nelle ultime pagine del romanzo, John Goodrich, coordinatore del Siberian Project:” Perché le tigri esistano, dobbiamo volerlo”. Oggi come non mai. Ho sempre pensato alla mia gatta come ad una piccola tigre: indipendente, fiera e un po’ misteriosa. Forse è vero quello che ho letto su di un bigliettino: il gatto è stato creato perché l’uomo potesse accarezzare una piccola tigre.

Mi piace come scrive Gianrico Carofiglio e mi piace soprattutto il suo personaggio: l’avvocato Guido Guerrieri protagonista del legal thriller italiano. Ti piacerebbe prender un aperitivo con lui per dirgli che lo capisci… che anche a te capita di sentirti come lui e che anche a te ti hanno lasciata, ti hanno minacciata, ti hanno picchiata, magari solo da un compagno di classe quando eri piccola ma il ricordo è tanto grande che, leggendo le sue avventure ti ci ritrovi e sei contenta quando lui ce la fa, vince e tira dritto.

I romanzi di Gianrico Carofiglio : “Testimone inconsapevole” del 2002 – “Ad occhi chiusi” del 2003 -“Ragionevoli dubbi” del 2006 – si aggiunge nel 2005 il Premio Bancarella con “Il passato è una terra straniera”. Per ognuno di questi romanzi si prospettano scenari e personaggi diversi fra loro, ma i rapporti umani, le riflessioni, i dubbi e le paure sono sempre presenti. In ” Ragionevoli dubbi ” per esempio il nostro Carofiglio fa dire a Guerrini: ” Avevo voglia di scappare via, adesso. Via da quella inattesa fragilità, da quella disperazione, da quel senso di sconfitta”.

Si sfoga l’avvocato Guerrini prendendo a pugni il sacco. Si libera dalla depressione, si innamora, si ritrova solo, mangia bene e beve meglio ma… altre volte no! e via così fino all’incontro con il suo vecchio amico Tancredi che lo aiuta in un’indagine. Fino a quando si rende conto di quanto la sua segretaria sia preoccupata per lui. Fino a quando decide che non è poi così importante una certa cosa… Un personaggio che si permette di farti leggere i suoi pensieri e resti stupito, perlomeno la prima volta, quando alla fine del discorso si legge: “Ma non dissi così”. Tutti noi vorremmo dire…. ma lo pensiamo soltanto, lui invece, l’Avvocato Guerrini se lo può permettere. Beato lui che può