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In passeggiata

Limni porto, venerdì 6-6-2025
Questa mattina passeggiando in su e in giù nel piccolo paese di Limni, le vie sono strette e in parte in ombra, l’aria è fresca e le case hanno tutte un po’ di giardino con alberi di nespolo, aranci e limoni, i loro frutti sono in parte già a terra, sulla cinta e attorno ai muri perimetrali un ampio assortimento di piante da fiore, fra cui una corona di spine che io ho sempre vista con fiori rossi, oggi per la prima volta, sul ramo pieno di spine i fiori sono rosa. In alcuni giardini vediamo grosse anfore in cotto, ammucchiate come se si conoscesse il loro valore ma non se ne fosse ancora destinata la loro funzione. I balconi delle case sfoggiano ringhiere in ferro battuto e agli angoli dei tetti statuette greche ci ricordano, in miniatura, quelle viste ad Atene. Procedendo a zig zag un enorme liquidambare occupa parte di una stradina e la sua ombra abbraccia più case regalando un’ombra ampia e fresca. Il rumore del vento passa lieve, tutto il resto è silenzio. Scendendo dritti, ci ritroviamo sul trafficato lungomare, i bar sono pieni di persone che fanno colazione. Noi ci dirigeremo verso la pescheria dove acquisteremo due orate, il venditore ci mostra la differenza fra quelle pescate e quelle di allevamento: una sfumatura rosa sul fianco della bocca indica che l’orata non è di allevamento, sono certa che anche mangiandola, questa sera, ce ne accorgeremo. Abbiamo ricomprato anche del miele di pino che avevamo assaggiato il giorno prima, il resto della spesa lo faremo domani che è sabato perché per lunedì è prevista la partenza. In porto, questa mattina nella zona da diporto siamo rimasti soli, ieri il posto lasciato libero da una barca a vela, sulla nostra poppa, era stato occupato da un’altra da lavoro, supponiamo destinata a servire i grossi allevamenti di pesci che ci sono qui in giro. Al nostro rientro il posto è già occupato da una barca a vela, la retina posta sulla battagliola indica che ci siano bambini a bordo o più facilmente qualche animale, infatti avvicinandoci un cane abbaia. La cabina di Felicità è fresca al confronto del caldo fuori e nonostante ci sia un bel venticello preferiamo mangiare la nostra consueta insalata greca in dinette con radio 24 che ci informa sulle ultime notizie dall’Italia. Da fuori, il ritmo cadenzato di un motore segna il rientro in porto di una piccola barca da pesca. La giornata è al termine, una passeggiata è d’obbligo, e appena messi i piedi sul molo Il telefono in borsetta squilla, è Margherita e Claudio, ci informano che saranno a Methana fra qualche giorno, sarà difficile incontrarsi ma l’essere già in molti in Grecia fa ben sperare, anche Tommaso è già arrivato a Creta e il 16 lo raggiungerà Mary. Con Patrizia e Giovanni siamo già d’accordo che ci si vede questa sera. Nel frattempo, mentre parliamo al telefono, al di là del porto, un gruppo di delfini gioca, o mangia, c’è un gran movimento anche di gabbiani in quella zona e i pescatori con la canna, seduti sul muretto del porto non fanno che prendere pesci in continuazione. Insomma c’è n’è per tutti: noi abbiamo mangiato le orate, i delfini banchettano in mare, i gabbiani sono al loro seguito e i pescatori stanno riempiendo i loro secchielli.

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