Lunedì 31 Luglio 2023. Sempre isola di Sifnos, baia di Vathi
Dopo 11 giorni di fermo in questa accogliente baia, forse sarebbe meglio puntualizzare che questo è il diario di bordo di Felicità, anche se non sono molte le notizie marinare, se non l’andamento del meltemi, con le sue finestre che si aprono e si chiudono, quasi regolarmente e il nostro relativo comportamento. Ieri il vento ha soffiato a 25 nodi con raffiche di trenta. Il grande motoscafo affiancato a noi se ne sta andando, per cui stiamo aspettando chi si infilerà al posto suo, con i soliti timori: ci spederà l’ancora? Avrà messo i parabordi all’altezza giusta? Sarà un buon capitano o è uno improvvisato che butterà l’ancora con pochi metri di catena prima di ormeggiarsi? Tutto è possibile. Non aspetteremo molto per saperlo, dipenderà solo da chi sarà più veloce. La baia oggi, al suo terzo e più intenso giorno di meltemi, brulica di barche che si sono rifugiate in questa ampia baia protetta dai venti da nord. Ci prepariamo a ricevere Gitana, una bella barca a vela di 39 piedi, nonostante il forte vento la manovra è perfetta, si ingarbugliano solo un po’ i parabordi, il capitano ci conferma i 30 nodi sotto raffica, il suo marinaio, la moglie, ci sorride riconoscente per l’aiuto, un sorriso greco molto chiaro anche a noi italiani. Tutti tranquilli dunque, ma improvvisamente Felicità subisce degli strattoni anomali: si è tranciata la cima che fissa all’ormeggio di poppa una delle due molle. Enrico si precipita a sostituirla con un’altra di metallo, e nel fissarla gli cade in acqua il grillo, immediatamente da Gitana si butta in acqua il capitano con una maschera e riemerge con il grillo. Di nuovo tutto a posto, i sorrisi di ringraziamento questa volta sono in italiano ma, i greci li capiscono benissimo. Oggi il vento ha rallentato un po’ per cui oltre la passeggiata faremo anche una bella nuotata. Avanza anche molto tempo, la rilettura di “Un Uomo” di Oriana Fallaci, mi sta servendo per ripassarmi un po’ di Storia della Grecia, in particolare il suo tragico periodo di dittatura, e rileggerlo sta diventando molto interessante. Il popolo, la libertà, la democrazia, il gregge, la determinazione, il sacrificio, la morte. La Fallaci è bravissima e se non fosse per le tragiche descrizioni di torture atroci, lo consiglierei a molti giovani che già vivono in democrazia, senza accorgersene. Alla radio è già cambiato il palinsesto, da quello invernale a quello estivo. Come se il cervello andasse in ferie, mi è chiaro il concetto dei cervelli in fuga ma quello dei cervelli in ferie mi sgomenta. Come se durante le ferie non ci fossero le guerre, o come se le malattie non proseguissero il loro corso o come se ignorando la realtà, le ferie potessero essere migliori. La giornalista Giulia Crivelli nella sua trasmissione “24 mattina estate, è una delle poche eccezioni, e non si limita a parlare di guerre fin troppo documentate ma informa con testimonianze dirette situazioni tragiche come quella in Afghanistan dove da due anni i Talebani perpetrano soprusi ed ingiustizie soprattutto ai danni delle donne afgane. Quotidianità di cui più nessuno parla, se non qualche eccezione come Avvenire. C’ ė anche la Siria dimenticata, e Shady Hamadi scrive un libro molto commovente e ben documentato dal titolo “La felicità araba”. E ancora è di oggi la notizia del golpe in Niger, ma Padre Alex Zanotelli il suo appello lo aveva già diffuso e rivolto in particolare a (FNSI) Federazione Nazionale Stampa Italiana. Un appello molto esplicativo di quello che succede in Africa, non ci vuole molto tempo per leggerlo e informarsi. In somma, le opportunità per non mandare il cervello in ferie ci sono.
Kalimera.