Sulle tracce di Nives non è un romanzo, è una notte. Una notte particolare in cui i protagonisti, Erri e Nives, parlano delle loro avventure, delle loro esperienze in montagna e non solo. Sono discorsi, confidenze e considerazioni che tu lettore ascolti in silenzio per non disturbarli, per non interrompere quell’atmosfera che si viene a creare quando due persone si capiscono al volo.
Erri de Luca non rinuncia a volte a stupire la sua ascoltatrice e noi lettori. Ci regala immagini di tuoni che colpiscono la montagna appositamente incipriata di polvere di metallo, proprio per attirarli.
Anche Nives Meroi ha i suoi assi nelle maniche, ne ha di cose da raccontare una che ha scalato dieci dei quattordici giganti che superano gli ottomila metri; senza bombole d’ossigeno e portatori d’alta quota”
Erri de Luca scrive per lei: è sulla sua traccia, e lo fa con grazia, facendone emergere tutta la forza e la schiettezza. In copertina è emblematico l’inizio della frase: “E’ una tigre di alta montagna Nives Meroi, italiana, tra le pochissime donne al mondo…”
E’ una notte punteggiato di stelle, Il libro di Erri de Luca , ognuna delle quali brilla di luce propria, brevi titoli e poche pagine per parlare di portatori oppure di Salmi, di vento e di freddo o di fuoco, di luce seminata e lanciatori di coltelli. C’è lo sforzo per arrivare sulle cime e l’estrema attenzione per il ritorno. Tutto è sempre molto ben descritto.
Se per: “Il contrario di uno”, ho avuto difficoltà a seguire Erri devo ammettere che questa volta ho seguito le tracce con infinito piacere!