Vai al contenuto

Altezza un metro e…tanta voglia di crescere, peso…sorvoliamo, si aggiunga un occhio strabico e si capirà perché sin da ragazza non abbia mai puntato sulla bellezza. Ora poi che sono nonna non saranno certo delle rughe a spaventarmi. Nel pieno dei miei 58 anni, mi viene chiesto, da Buzz Paradise, di testare un nuovo prodotto della RoC: RETIN – OX RIDES FILLER- GIORNO & NOTTE Un antirughe in tubetto dalle dimensioni invitanti, meno invitante il mini libretto dove leggo, molto faticosamente (anche con gli occhiali) cosa andrò a mettermi sulla faccia. Associazioni di molecole sono alla base di questa nuova crema, tralascio i termini tecnici che troverete nel link della RoC Ok Lella, mi dico, diamoci da fare e pensiamo un po’ seriamente alla tua bella faccia. Per certe cose bisogna essere costanti per cui: mattina e sera cremina antirughe. Mai viste tante rughe come in questi giorni! Massaggio con gesti decisi, come da istruzioni. Sono passati 14 giorni, troppo presto, per ottenere risultati. La Roc prevede risultati dopo 8 settimane Eppure… mi piace prendermi cura di me, sentirmi la pelle più morbida, più elastica. Anche se le promesse non venissero mantenute, sono contenta di questa esperienza.

Non ha certo bisogno di presentazioni Gian Antonio Stella , e quando nel 2005 ha pubblicato: Il maestro magro, come per  molte altre  novità non mi sono precipitata a leggerlo anche  perché mi era sfuggito che non si trattasse di politica.

Il maestro magro visto sotto questa nuova luce di romanzo mi ha intrigata e le quattro righe in prima di copertina hanno fatto il resto. Si aggiunga poi il suggerimento della rubrica radiofonica: Il bel vizio di leggere. A questo punto le aspettative che riponevo in questo romanzo erano molte e… sono state ampiamente soddisfatte. Non è a mio avviso solo un  romanzo, sono tantissimi racconti sapientemente intrecciati tra di loro con una scrittura scorrevole e suggestiva.

L’incontro  dei due  protagonisti: Osto siciliano e Ines veneta, non sono che l’inizio di una carrellata di persone che si dipanano dal sud al nord  nell’Italia del dopo guerra.

Tra gli anni  cinquanta e sessanta, si viaggia molto in treno, con valige di cartone, si mescolano non solo  odori di aglio e  pecorino, dialetti e fisionomie, ma anche  modi diversi di vivere e pensare.

Un’ umanità variegata si sposta dalle sue terre d’origine alla ricerca di speranze e  pane. Arrivano dal Veneto  gli sfollati del Polesine e  dal sud altri disperati cercano lavoro al nord.

Non sarà difficile per quelli che hanno vissuto quegli anni riconoscere nei  propri vicini di casa quegli  sfollati o i compagni di scuola meridionali e…  maestri di scuola  siciliani.

Per i giovani invece potrà essere la scoperta di un’Italia poverissima, ma piena di entusiasmo, che trova via via, fino al bum degli anni sessanta, la voglia di riscatto e di benessere.

E’ in questa cornice che il maestro  Ariosto Aliquò detto Osto, deve man mano prendere decisioni, affrontare problemi, ascoltare miserie umane e sorridere anche per situazioni inverosimili.

La sua compagna Ines è una donna forte, temprata dalle vicissitudini della vita che fin da giovane l’hanno resa vedova di guerra con un figlio da crescere. E’ anche ironica e il suo imprecare in veneto o l’apostrofare il marito con il nomignolo “Moro” la rendono simpatica.

La tenerezza del loro amore è a prova dell’ignoranza e del bigottismo altrui.

Convivono in questo romanzo oltre a camorristi e preti infingardi anche  medici ruffiani e assassini col mal di denti,  un albero di carrubo dei giardini di  Naxos e il profumo dei dollari californiani. Troviamo venditori di illusioni e un  guardiano di faro che chissà perché non dipinge mai il mare e il cielo.

Ogni capitolo è una  miniera di aneddoti, situazioni e personaggi. E… proprio uno di questi, permetterà ai racconti vari, paradossalmente veri, di diventare nel finale  un autentico romanzo.

Il più delle volte, le nostre aspettative ci tirano brutti scherzi, lasciandoci delusi e insoddisfatti, questa volta è andata bene!