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Mangiando gli avanzi

Il Natale è passato e per casa girano ancora gli avanzi. I contenitori sono ormai ridotti e ricoperti di pellicola trasparente, le decorazioni di gamberetti sono impiastricciati di maionese, i ravioli che già erano buoni, oggi sembrano ancora meglio e scaldandoli il profumo della noce moscata aleggia in cucina, l’arrosto lo immagino un po’ secco, invece il microonde fa miracoli. Apparecchiando aggiungo in tavola un vassoietto con torroncini e due fette di panettone, non vorremmo farci mancare nulla! Tutte le leccornie del Natale sono presenti in tavola in una versione ridotta e dimessa. Sulla qualità invece niente da dire, ognuno di noi ha dato il massimo.

E mangiando gli avanzi di Natale ripenso a cosa hanno portato le giovani coppie per tutti noi, il meglio della loro produzione: i bambini, buoni che ti veniva voglia di mangiarli, anche quando strillavano, anche quando erano seduti nel loro tavolino basso e mangiavano di gusto i ravioli, anche quando si portavano via di mano i nuovi giocattoli. Una vera gioia le loro vocine, una vera gioia la loro spontaneità il loro ridere e piangere, il loro lanciarsi o saltare dal divano al tappeto, la loro energia, la vita, la speranza.

Mangiando gli avanzi di Natale il ricordo dei bambini è stato come una magia che ancora ti rallegrava.

4 pensieri su “Mangiando gli avanzi

  1. Alberto

    L’arrosto nel microonde è una licenza poetica vero? Non mi pare che nel frattempo te ne sia comprato uno 🙂

    Occhio che ti curo eh? 😉

  2. paola

    sissirissí zia!
    insomma, ma cosa sono ste mezze veritá???e la prossima cosé???un catamarano????….OPS quello l’ avevi giá fatto….;)
    Mi sto facendo un giretto nel tuo blog…finalmente!
    E mi piace molto; ora proseguo!
    1 bacio

  3. Lella

    Ciao Paola, mi fa piacere che tu sia venuta a trovarmi sul blog!
    Ma non lo sapevi che non scrivo verità! E chi lo sa quale è la verità e poi… quante verità ci sono?
    Mi piace tanto scrivere e parto sempre da un punto che mi colpisce. In questo caso i bimbi a Natale mi sono tornati in mente molto piacevolmente. E’ stata una bella sensazione e… la sfida è sempre la stessa, tradurre in parole quello che sento.
    Capisco però le tue perplessità visto che il primo libro che ho pubblicato “La quinta barca è Magica” è autobiografico, e lì non si scappa: è tutto vero!
    A risentirci a presto e naturalmente tantissimi bacioni

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