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Luci ed ombre

40 LUCI E OMBRE

Sabato 22 Luglio 2023.

Ho scattato due foto questa mattina, nella prima si vede una piccola apertura nella baia di Vathi, dà sul mare aperto che però non si vede, bisogna immaginarselo. Nella seconda si intravede la nostra passerella appoggiata sul molo, è un ampio spazio in cemento, l’unico qui attorno, in pratica è il sagrato della chiesa di Vathi, la foto infatti la riprende in tutto il suo biancore, quadrati, rettangoli e cupola, con porticine e finestrelle blu. É lì a disposizione di tutti, con una gradinata che la sera fa da lunga panchina per chi vuole chiacchierare al fresco. Nelle ore piccole, nella zona della cupola, ci abbiamo visto arrampicarsi dei giovani intraprendenti, di giorno i ragazzi usano una piccola porzione del piazzale come trampolino di lancio per tuffarsi in mare, per il resto della giornata è semi deserta per il gran caldo. É insomma il nostro panorama fisso di poppa. A prua invece due enormi mega yacht oscurano l’orizzonte della baia nascondendo l’ accesso al mare aperto, sembra ora di essere sul nostro lago Maggiore. Meno male che ho scattato una foto prima che arrivassero. Piccoli e grandi motoscafi sono arrivati da ogni dove, chi si è legato a terra con delle cime, chi all’ancora con tutte le altre barche a vela e catamarani. Un gran movimento oggi che è sabato, anche noi abbiamo spostato le nostre cime per fare posto a un’altra barca, a dire la verità lo volevamo fare da subito, come prassi, ci si accosta alla barca già ormeggiata, ma i greci del posto ci hanno fatto capire che sarebbe dovuto arrivare un loro amico ed era meglio stare larghi, per poi fargli posto. Nel frattempo è arrivato un altro greco che vedendo che eravamo larghi ci chiedeva di accostarci così da poter entrare anche lui. Insomma un casino, Italiano, Greco, Inglese, “ non si possono tenere i posti” alla fine meno male che è arrivato l’ ormeggiatore, abbiamo fatto quello che ci ha chiesto, spostare le cime di un metro senza muovere l’ancora. Tutto a posto, dopo aver passato un’ ora sul piazzale di cemento. La nuova barca si infila fra noi e gli altri. Siamo accaldati, assettati e stremati perché non c’era nessun altro greco sulle barche vicine, spariti tutti e noi ci siamo trovati in mezzo. Meno male che il mare per buttarci è qua sotto invitante, le alghe mi solleticano i piedi, l’acqua cancella tutto, anche la tensione, perché noi ci eravamo impegnati a non muoverci, per cui è stato un sollievo obbedire all’ormeggiatore. La sera la baia è illuminata a giorno. Gli esagerati hanno le luci su ogni ordine di crocetta, i più sono illuminati in testa d’albero, come di regola, poi ci sono quelli che ne mettono una anche a poppa, perché non si sa mai, e non mancano mai i megalomani, le loro barche sembrano alberi di Natale: file di lucine colorate corrono da poppa a prua, il pozzetto illuminato a giorno, il nome della barca spicca luminoso e persino sotto la chiglia ci sono luci, offrendo una visione notturna dell’acqua del mare molto particolare.

Kalinikta.

 

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