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Tutto normale

Venerdi 28 luglio 2023 Vathi

Ci sono dei giorni che sai già dalla notte precedente come andrà a finire la giornata successiva. Ma siccome sei razionale, non fatalista e tanto meno superstiziosa, ti convinci che è solo colpa del vento da sud che io chiamo impropriamente “vento sudicio” perché oltre ad essere carico di umidità, di solito porta brutto tempo per tre giorni e a volte anche accompagnato da pioggia. Doveva durare solo un giorno ma ha proseguito anche la notte e il giorno dopo. Il cuscino è bagnato, il lenzuolo è bagnato, io sono bagnata e non basta alzarsi per togliersi l’umidità, non bastano nemmeno le molle che ha messo all’ormeggio Enrico per eliminare i tironi che provoca la risacca. Questa baia, lo sapevamo, non è un buon posto per i venti da sud che qui entrano raramente e in questo caso dovevano durare solo un giorno. Durante la passeggiata del mattino successivo, i cavalloni si allungano sulla sabbia, e dove non c’è, si allungano lo stesso sui gradini e scavalcano i muretti delle case, invadono e distruggono castelli di sabbia e riempiono buche. Vicino riva un coccodrillo verde dagli occhi cattivi e un delfino azzurro quasi volano sull’acqua, sono legati ad un gavitello e sembrano voler tornare a riva. I bagnanti hanno arretrato i loro asciugamani e le loro tendine, che oggi sono ben fissate a terra con grossi sassi. É anche difficile camminare, non tanto per il vento ma per i vari ostacoli. Rientrando vedo Enrico armeggiare con le cime di poppa, penso all’ennesimo spostamento, invece ha mollato l’ancora. Con tutta questa risacca e soprattutto perché il fondale è di sabbia ed alghe. Finché il vento viene da nord non ci sono problemi, sono le cime di poppa a tenere, ma venendo da sud lavora sull’ancora che ha ceduto. Rifare l’ormeggio non è lo stesso che farlo quando arrivi, che già è sempre problematico. Rifare un ormeggio vuol dire che di sicuro le condizioni del tempo sono pessime. Rifare un ormeggio in questo caso con vento forte che ti spinge in banchina non sarà semplice. Salgo a bordo, tolgo il cappellone, gli occhiali da sole e seguo gli ordini del capitano. Lontani dall’ormeggio giro in giro per un po’ mentre Enrico aggiunge a pennello sulla catena un’altra ancora. Ci apprestiamo all’ormeggio, sul molo ci aspettano per prenderci le cime. Manovro in retromarcia con l’elica di prua che mi permette di centrare lo spazio fra una barca e l’altra. Va tutto bene, ma come al solito io ho la gola secca e appena posso sparisco in cabina a bere un bicchierone d’ acqua. É tutto normale dice Enrico, sarà, ma io non mi ci abituerò mai.

Kalimera.

 

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