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La bellezza

Domenica 30 Luglio 2023 Vathi

Siamo agli sgoccioli del secondo mese di navigazione, il prossimo è Agosto, quello che di solito preoccupa di più i velisti. Il problema è sempre lo stesso: dove andiamo il mese di Agosto quando i porti sono pieni, le rade anche, quando i ristoratori corrono per il grande affollamento, i negozi si svuotano ad ogni passaggio di flottiglia e le acque del mare anche in condizioni calme sono agitate e solcate da baffoni di schiuma bianca provocati dai vari gommoni, tender, e ogni nuova diavoleria che immancabilmente fa anche rumore oltre a puzzare. Maggio è stato un mese freddo e senza ricordi particolari, se non di coperte, pioggia e grandine, giacche a vento e pantaloni lunghi. A giugno finalmente il costume, poca gente in spiaggia, sul molo vedevi fare Tai Chi, camminando nel verde dei pini marittimi intravedevi un materassino colorato su cui qualcuno faceva yoga. Verso sera anch’io faccio ginnastica sulla coperta della barca. In Agosto è quasi impossibile, troppo caldo. Tutto si concentra dopo che è calato il sole, così i tempi si allungano, si sconvolgono: pranzo alle 14 forse, cena alle 21,30 forse, ormeggio forse, arrabbiature forse quasi sicure, troppi velisti improvvisati in giro il mese di agosto, É per questo motivo che piano piano stiamo risalendo le Cicladi in modo da trovarci vicini a Methana, dove abbiamo il nostro posto barca assicurato in porto. Di sicuro tranquillo e decisamente meno avventuroso delle Cicladi, lì ritroveremo gli amici, le zanzare e poco vento, per cui moriremo di caldo, ma… non si può avere tutto. Se penso a cosa è successo a Rodi e a Corfù a causa degli incendi, se penso all’amica di Ravenna con il negozio allagato, smottamenti, frutteti e vigne distrutte, al tetto scoperchiato di mia nipote a Milano Est, alla macchina di Giancarlo mitragliata dalla grandine a Saronno, temporali e trombe d’aria da fare paura. Ho ricevuto oltre a molte telefonate anche video impressionanti, è stata un’estate terribile per molti e io parlo di ormeggi, zanzare, rumori e puzze. Certe volte mi vergogno di scrivere di fantastici tramonti e di bouganville, di alberi di tamerici che crescono in riva al mare e di acqua cristallina. Lo faccio indubbiamente perché mi piace scrivere, e per non perdere memoria di tanta bellezza, che nei giorni bui spero mi consolerà.

Kalimera.

 

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