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Frenesia da rientro

Sabato 19 Agosto 2023 Siamo a Methana da tre giorni ma sembra passata una settimana. Ci è presa la frenesia degli arretrati, dei problemi da risolvere, delle cose da sostituire. A tre giorni dall’arrivo non siamo ancora riusciti a lavare la barca dal sale e mettere un telo lungo per proteggerci dal sole. Urgente la farmacia per gli occhi di Enrico che con tutto il vento e il sale di questi ultimi giorni sono andati in tilt. Riprendiamo possesso dell’autovettura, e anche lei ha richiesto un lavaggio serio dopo tre mesi di fermo. Il mio frigo orfano di frutta e verdura e io con una gran voglia di andare in pescheria, qui a pochi chilometri a Galata. La prima mattinata l’abbiamo passata da alcuni benzinai in cerca di filtro olio e filtri gasolio per il motore di Felicità, poi dal ferramenta per la pompa di sentina che si è bloccata e colori diversi per colorare la catena dell’ancora, in modo da riconoscere quanti metri se ne sono calati a secondo del colore. Al rientro in porto, con un caldo tremendo, ho pulito, lavato e sistemati in frigo: branzino, calamari e gamberi, poi tutto il resto della frutta e verdura. Enrico non ha trovato tutto quel che gli serviva per cui dovrà tornare domani a Galata. Si sono fatte le 17, prendiamo le nostre seggioline e ci piazziamo sotto un tamericio, con i piedi lambiti dalle onde e il corpo finalmente rilassato al fresco della brezza marina, immobili, senza parlare, dopo un po’, quando ci siamo ripresi dal gran caldo, ci buttiamo in acqua che con nostra sorpresa valutiamo più calda del solito anche perché nelle vicinanze arriva dell’acqua calda termale che prima di perdersi nel mare è chiusa artificialmente da un cerchio di rocce che quotidianamente accoglie bagnanti desiderosi di tornare nuovi, me compresa. Fra il gruppo di amici italiani, qui in porto viene chiamata Cernobil, a indicare acqua radioattiva. E anche per distinguerla da un altro tipo di acqua termale che sgorga sempre dalla montagna ma in un altro punto, quest’altro luogo è chiamato Lourdes, sempre dagli amici italiani, sembra che queste acque bianche e puzzolenti, facciano miracoli per chi ci si immerge. Quando quattro anni fa siamo arrivati qui per la prima volta, ci sono volute diverse serate affinché i nuovi amici italiani ci spiegassero tutto su Methana. Poi, piano piano ci siamo addentrati da soli alla scoperta del vulcano nell’entroterra e altri posti particolari. Ieri, ancora giri vari, sia a Galata che sull’isola di Poros, per ritirare degli articoli che avevamo ordinato a maggio, prima di partire per le Cicladi. Oggi… finalmente… dopo aver preso appuntamento, parrucchiera per me ed Enrico che non ne poteva più, non avendone trovato nessuno in giro per le piccole isole o baie. Domani vedremo se riusciremo a lavare la barca. Kalimera.

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