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Il rovescio della medaglia

Non c’è fretta questa mattina per salpare verso il porto di Neo Klima a 16 miglia da qui, dobbiamo aspettare che calino le onde provocate dal vento forte di questi ultimi due giorni. Alle 9,30 accendiamo il motore, molliamo gli ormeggi di poppa e salpiamo l’ancora, il vento favorevole agevola   le manovre, mentre io timono per uscire dal porto e poi  seguire la rotta, Enrico sistema le cime, ritira i parabordi, e pulisce con una spugna la zona dove la catena ha sporcato. Sono impaziente di mollargli il timone perché voglio immortalare la città con la luce giusta. Le foto che ho già scattato ieri sera sono particolari, ma non rendono l’insieme del paese. Ripenso a  ieri sera,  prima dello spettacolo, mentre  i musicisti provavano, i bulgari  hanno  improvvisano un ballo greco sul molo vicino alla nostra barca, sono in tre, sono bravi, e una di loro deve essere la maestra, per un po’ li accompagna nella danza, poi la coppia prosegue da sola, sempre al ritmo della musica in sottofondo,  sono ben sincronizzati e visibilmente felici, lui balla a piedi scalzi, lei con ciabatte, e non so come non inciampi sul molo pieno di asperità. Dalle barche siamo in tanti ad osservarli, al termine della musica riceveranno un sacco di applausi, dagli italiani, dai bulgari, dai turchi, dai tedeschi, c’è mezzo mondo su questo molo. Capita anche  che durante la manifestazione folcloristica di canto e balli,  dal pubblico si presenti di fronte al palco chi ha voglia di ballare, sono sempre bravi ed ispirati: si muovono con ritmo ed eleganza, la signora di ieri sera in particolare, mentre ballava sembrava rapita nel suo mondo fatto di passi e figure, volteggiando e inclinandosi accompagnata dai movimenti delle  braccia, come in trans. Sul palco, per suonare,  si sono alternati gruppi di persone anziane e gruppi di giovanissimi, anche i balli sono molto seguiti dai giovanissimi che allacciati gli uni agli altri con le mani sulle spalle si muovono in tondo. Lasciamo la manifestazione e proseguiamo sul lungo mare. Ad un angolo un tipo un po’ originale con capelli lunghi bianchi, codino e cuffie sulle orecchie gestisce una consolle e spara musica a tutto volume, ieri sera, per strada, davanti a lui una coppia ballava, difficile non fermarsi a guardare, non sono più giovani ma agili e bravi. È tutto musica, qui in Grecia, tutto balli, tutto ristoranti e bar, tutto artigianato e moda. Ma non crediate che sia il paradiso, c’è sempre il rovescio della medaglia: per un lungo tratto sul lungomare dove si alternano bar e ristoranti c’è un notevole tanfo di fogna, che ci affrettiamo sempre a superare velocemente. Il gelato da passeggio che stava poco in equilibrio sul conto viene spinto  con il pollice, ora tocca a me ordinare:  ochi efkaristo’  pagoto’ ” no grazie, non voglio più il gelato! In porto quando arrivano i traghetti riempiono la baia di fumo nero puzzolente, al mattino presto, sul molo un camion viene a ritirare la spazzatura con gran fragore, c’è un solo enorme contenitore che raccoglie tutto: vetro, plastica, umido, lattine, indifferenziata, mi viene male quando anch’io butto tutto lì dentro, ma non ho alternativa. Fortunatamente non è così in tutti porti. La Grecia è bella, ma non so quanto ancora potrà durare. Il rovescio della medaglia è già in agguato.

Sempre scusa per il mio greco impossibile

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