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“Sorry” un accidente

Mercoledì, prima di riconsegnare le auto siamo passati tutti dal supermercato a fare la spesa, fra giovedì e venerdì, a seconda delle previsioni del mare,  sia Andrea e Roberta che Mauro e Mari salperanno per altre isole. Noi e Katy Wu con Oliviero resteremo su Limnos. La nostra spesa è poca e ci avviamo a piedi verso il faro. Impossibile non vederlo subito, tre piani di Yacht lungo 40 metri, per metà fuori dal molo, e quando ci avviciniamo è a 30 centimetri dalla nostra poppa! Troppo vicino, terribilmente vicino. A bordo, oltre al  capitano 3 uomini e due donne di equipaggio. Ci accordiamo per spostarci tutti un po’ avanti per permettergli di arretrare. La distanza di sicurezza viene rispettata da tutti meno che dallo Yacht che ci si appiccica di nuovo a poppa. È troppo vicino ma pazienza. Hanno naturalmente il loro generatore di corrente che per il momento ronza e gli scarichi si perdono al largo. Verso sera il mega yacht si illumina a giorno, diventando l’attrazione del molo, in molti arrivano per ammirarlo, ha luci ovunque: dentro, fuori, e sott’acqua. Entrando in camera da noi sullo specchio si riflettono le sue  luci, anche la mia camera è illuminata a giorno, il capitano sembra leggermi nel pensiero e mi chiede se è meglio che spenga le luci a poppa, certo, molto meglio se spegne. Ma la cosa che mi preoccupava non è successa subito, è cominciata ieri, quando è girato il vento, i fumi di scarico del loro generatore saturano la nostra poppa infilandosi poi in gabina. “Sorry” è la risposta. Che ho già sentito altre volte, Sorry un accidente, grandi, grossi, e prepotenti, non che inquinatori. I nostri 10 metri di barca hanno i pannelli solari, certo, non abbiamo l’aria condizionata e la Jacuzzi…noi. Non c’è scampo ci dobbiamo togliere di qui il più presto possibile, lui non se ne andrà di certo, il loro armatore arriverà fra 10 giorni. Il vento anche questa mattina gira  a nostro sfavore, nausea e mal di testa assicurati, ma dobbiamo aspettare che Mauro lasci libero il suo ormeggio in porto. Siamo già d’accordo, ci muoveremo ad un suo segnale, in baia ci sono altre barche ormeggiate all’ancora, temiamo un assalto al posto in porto. Invece va tutto liscio, mentre Mauro salpa la sua ancora noi siamo già in posizione. Ora siamo ormeggiati in banchina a fianco di Katy Wu e Oliviero. Meglio di così non si poteva.

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