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Postfazione

Scrive la Jarka kusova nella postfazione del suo romanzo: “La palude delle streghe” “Nel corso della transazione dal feudalesimo al capitalismo, le donne subirono un processo di degradazione sociale unico nel suo genere, che ancora oggi è fondamentale per il funzionamento del capitalismo stesso.”  Sarebbe da trascrivere per intero tutto quello che ho letto ma come il romanzo, anche queste pagine così istruttive potranno essere una sorpresa. Il romanzo ci viene detto è inventato ma pure una contadina di nome Abelk viene processata ad Amburgo nel 1583 per stregoneria. Tutto documentato, dietro questo libro c’è il lavoro di molte donne: la storica Rita Voltmer, la filosofa politica Silvia Federici e l’antropologa Evke Tulffes che ha scritto un libro dal titolo:”L’invenzione della casalinga”. Secondo stime affidabili il numero di persone uccise nella sola Germania tra il XVI e il XVII secolo varia tra cinquantamila e sessantamila, la maggior parte delle quali erano donne. Questi processi erano opera di giudici anche se il riformatore Martin Lutero ci ha messo del suo. In questa storia gli uomini non ci fanno una bella figura, e penso agli slogan delle femministe degli anni 70: ” Tremate, tremate le streghe son tornate. Grazie alla mia amica Monica che mi ha consigliato questo romanzo. Che vi consiglio caldamente anch’io. Qui a Orei tutto calmo, Flavio questa mattina presto è andato in cantiere, anche Olaf è partito. Oliviero e Katy nonostante abbiano risolto i loro problemi non vanno più in baia perché è prevista pioggia, e Giovanni e Patrizia sono già sistemati in un appartamento con la barca già alata, prestissimo voleranno a Roma. Piano piano ci stiamo avvicinando tutti alla fine di questo lungo periodo di ferie. Forse lunedì partiremo anche noi, tappa dopo tappa per raggiungere un cantiere.

2 pensieri su “Postfazione

  1. katia bandini

    Buongiorno e grazie per i tuoi consigli di lettura. Lo prenderò in prestito alla biblioteca digitale. Un abbraccio

  2. lellamascia

    Ciao Katia, anch’io uso molto la biblioteca, quella comunale di Luino però. Sono ancora poco digitale. Un abbraccio

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