Vai al contenuto

Bella passeggiata

Platania porto, sabato 21-6-2025
C’è una bella confusione questa mattina all’interno della nostra barca, mi ci vorrà un po’ di tempo per rimettere tutto in ordine, a cominciare dal materassino incastrato fra tavolo e divanetto della dinette completamente sommerso da cuscini, asciugamani ed altro. Una zona libera ci vuole per poter fare colazione. Fuori il sole splende e il vento è ancora forte. Delle barche ormeggiate in porto solo una ha mollato gli ormeggi, le altre se ne guardano bene (troppo vento) e per giunta sempre da sud ovest, uno scirocco fastidioso. Enrico durante la notte, seduto al posto di guida si è accorto che l’alternatore non carica le batterie per cui, questa mattina chiede per telefono al nostro amico Flavio, che sappiamo essere pratico di questa zona, se conosce un elettricista. Non ne conosce ma martedì dovrà andare a Volos e si offre di darci un passaggio. Nel frattempo chiediamo qui in porto e dopo aver fotografato il pezzo e il libretto del motore, attraverso un interprete ci mettiamo in contatto con un elettricista che arriverà da noi lunedì pomeriggio. Patrizia e Giovanni, che ci precedono di qualche giorno nella navigazione, sono ora sull’isola di Skopelos nelle Sporadi, e anche per loro le previsioni non sono buone, si aspettano scirocco e anche se il loro porto è protetto da sud sanno già di una forte risacca che li farà ballare non poco. Ci telefona Franco (di Roma) anche lui già in Grecia nello Ionio, sull’isola di Meganisi: “Ma che fate col motore acceso tutta la notte?”. È carino Franco! Ci tiene sotto controllo attraverso la lettura quotidiana del mio blog. Si informa su come stiamo e sdrammatizza sull’alternatore: “In barca non c’è pace”. Sentiamo Anche Margherita e Claudio che sono appena arrivati a Mentana. A Creta invece c’è Tommaso che ha avuto una bella navigazione tosta. Nessuno di noi naviganti si aspettava venti da sud e soprattutto nessuno si aspettava in maggio e giugno un meltemi così forte. Oliviero e Katy Wu, che sono nel cuore del caos, nelle Cicladi stanno addirittura tornando in cantiere, (fra una finestra e l’altra), non ne possono più. Noi staremo qui in zona, come fra l’altro deciso in precedenza. C’è una bella spiaggia vicina e anche un tombino con chiavetta per avere l’acqua dolce. Di fare nuotate per oggi, però, non ne abbiamo voglia. Nel pomeriggio perlustriamo la zona: due piccoli supermercati, tre ristoranti, un torrente che fa finta di entrare in mare e lungo il suo fianco una strada in ombra che ci attira molto perché alle 17 il sole è molto caldo. L’ombra è garantita per un bel pezzo da alberi di gelso frondosi e da alcuni rami raccogliamo i frutti maturi bianchi che sembrano lamponi, ma sono molto lunghi, dolcissimi e appiccicosissimi. L’aria è fresca e si cammina volentieri, ci infiliamo poi, più vicini al tronco di un grande gelso per raccogliere altri frutti e ci impantaniamo le suole delle scarpe nella fanghiglia dei frutti stramaturi già caduti a terra. Necessità una bella lavata di mani e… di suole di scarpe. Bella passeggiata, domani, magari ci torneremo.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.