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Il gatto e’ una gatta

Domenica 9 Luglio 2023

Non c’è neanche un cane questa mattina sul molo, e non si è visto nemmeno il gatto rosso. Il meltemi soffia alla grande e le onde con la schiuma bianca sono ora anche nel fiordo. Nemmeno il capitano del battellino Anemos si è presentato, niente gita oggi e ieri sono rientrati con un quarto d’ora di ritardo. I passeggeri non erano sconvolti ma, nonostante in sottofondo ci fosse la solita musichetta, loro erano tutti, ma proprio tutti, seduti e fermi, nessuna chiacchiera o schiamazzo, probabilmente la gita di rientro li ha preoccupati o forse anche spaventati. Cose che capitano per mare. Il vento si incanala prepotente in spiaggia, sollevando sabbia e spettinando i tamerici, ma loro ci sono abituati e con le radici ben piantate non si scompongono più del dovuto. Ci vorranno un paio d’ore prima che si attenui il vento e calino le onde. Per l’arrivo dei villeggianti la spiaggia sarà disponibile per una domenica festante di bagni. Anche noi lasciamo Felicità all’ormeggio e ci avviamo in spiaggia. Avrei salutato con un sonoro Kalimera la mia vicina di panchina, ma la sento parlare in italiano e mi sciolgo in un buon giorno che era un po’ che non pronunciavo. L’acqua del mare è calda e il vento no, ci tuffiamo e dopo una tonificante nuotata rientriamo in barca per una doccia. All’orizzonte del fiordo, in mezzo alle onde e alla schiuma bianca, vediamo avvicinarsi una barca a vela. Ci prepariamo a riceverla, non sarà un ormeggio facile e immagino siano provati dalle ore passate in navigazione. Lei all’ancora, e lui al timone che lancia anche le cime. Manovra perfetta, ancora lontana al punto giusto e in linea con l’ormeggio, cime non ingarbugliate, un bravo capitano con una brava marinaia. Le 4 persone sedute in pozzetto sembrano imbalsamate. Butto l’occhio al loro boma e vedo che la vela non è legata, informo il capitano che evidentemente stanco mi risponde: “sigà sigà”, piano piano. Ha ragione lui, ma noi siamo già stati scottati e vorremo evitare nuovi guai. Siamo arrivati alle due del pomeriggio senza accorgercene. Vedremo cosa vorrà fare questo meltemi, le previsioni danno aumento di vento. É tornato il gatto rosso, si è sdraiato sulla nostra passerella, inutile tenerla sollevata, lui passa da Anemos, evitiamo solo di farlo entrare in cabina. Dopo un po’ è arrivata anche una bimba greca che ci spiega che la gatta si chiama Patata, è titubante ma ci fa capire il suo problema “vogliamo prendere la sua gatta e portarla in Italia?” La rassicuriamo dicendole che la gatta “Patata” è salita da sola a bordo per bere dell’acqua e che non abbiamo intenzione di portarla in Italia. Sorride contenta e se ne va seguita da Patata, che al sentire la voce della padroncina si è svegliata e stiracchiata. A furia di dai e dai sono arrivate anche le raffiche a 26 nodi, se continua così scendo a terra con un libro e vado a leggerlo dentro una nuova costruzione qui in fondo al molo. In questi giorni l’operaio del comune, sempre con la figlia vicina, ha inchiodato delle assi bianche ad un murales, ieri sono entrata a curiosare e ho visto che ha anche imbiancato, questa mattina sul tardi è arrivato col mocio e ha lavato il pavimento, perfetto, ho pensato, oggi se aumenta il vento vado lì dentro a leggere. Ma l’ operaio a lavoro finito ha chiuso finestre e porta a chiave, “ipomoni”. Come è andata la notte? Bene, ma se avessimo mangiato di meno per cena, sarebbe andata meglio.

Kalinikta.

 

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