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La finestra

Martedì 11 Luglio 2023

Sono tre giorni che tira vento e il mare è agitato, da domenica il battellino Anemos non prende il mare. Gli occhi sono arrossati, le labbra secche, le orecchie piene di vento e rumori correlati: sartie che fischiano, onde che sbattono, parabordi che si incastrano, cime che gemono e molle che pur attutendo gli strappi non evitano cigolii sinistri. Basta! scendo a terra e vado a leggere nella costruzione che vedo aperta ma… anche affollata, scopro così che al suo interno c’è una mostra di arte contemporanea. Al momento non ci vado, sembra l’inaugurazione con tanto di rinfresco e non vorrei fare la figura dell’imbucata. Guardiamo le previsioni del vento e delle onde, in un primo tempo sembrava che per lunedì si attenuasse e invece lunedì non ci pensa nemmeno, ci svegliamo dondolando come al solito, il meltemi fischia imperterrito e arriva a raffiche di 30 nodi. “Ipomoni”, non facciamo programmi, domani mattina ci alziamo e vediamo letteralmente, l’aria che tira. Questa mattina ci siamo svegliati nel silenzio, come se avessero spento un interruttore, ci precipitiamo entrambi nel pozzetto per guardare il mare: calmo, calmissimo. Ok si parte, alle 8 lasciamo il porto di Agios Georgia sull’isola di Iraklia. Il tavolo da carteggio è punteggiato di bianco, evidentemente ieri, schizzi di acqua di mare sono arrivati fino dentro in dinette, le pulizie per togliere il sale e tutte le altre a domani, adesso, dopo la colazione, preparo il thermos col caffè e uno straccio bagnato di acqua dolce, così quando mollerò gli ormeggi e ritirerò le cime bagnate, potrò pulirmi le mani al volo prima di maneggiare la ruota per timonare, in modo che Enrico possa agevolmente salpare l’ancora e io non soffra stringendo la ruota con le mani piene di sale. Le previsioni erano giuste e i nostri programmi, una volta tanto, riusciremo a seguirli, rotta verso l’isola di Ios, approfittando di una finestra di calma del meltemi. Questo vento del nord, nei mesi estivi soffia abitualmente per tre o quattro giorni ininterrottamente, notte e giorno per poi calmarsi per altri tre o quattro giorni, le finestre appunto. La navigazione a motore va via liscia come l’olio e seduta in ombra mi guardo attorno, l’isola che lasciamo è una roccia unica e quella che dovremmo raggiungere fra 17 miglia già si staglia lontana con i suoi contorni. Forse ci sta un caffettino, è tutto così calmo che anche i pensieri si rilassano. Ma dura poco, il vento prende forza poco a poco, e anche le onde che per il momento abbiamo al traverso ci fanno ballare. Forse la nostra finestra non ha i vetri o quanto meno è chiusa male. Ma un po’ di vento va bene e la vela ci accompagnerà fino in porto, e le onde cambiando rotta dopo la punta dell’isola le abbiamo a favore. Nonostante la finestra senza vetri, siamo arrivati in porto.

Kalimera.

 

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