Venerdì 1 Settembre 2023.
Tutti i giorni un lavoretto in barca, non di più, ci siamo adeguati alle abitudini greche: “sigà sigà” piano piano. Anche perché le temperature sono state notevoli fino a pochi giorni fa. La bici pieghevole è stata revisionata, ingrassata e già messa via nella sua custodia. Alcuni dei gavoni interni svuotati e puliti. Pompa di sentina finalmente funzionante, motore del tender fatto girare in acqua dolce, svuotato dal carburante e sostituito l’olio del piede. I nostri piatti hanno avuto bisogno di un bel lavaggio con candeggina e anche le tazze del tè erano macchiate. Il canotto anche lui già stivato. I lavori da fare sono ancora molti ma abbiamo 30 giorni a nostra disposizione, altri nostri amici invece sono quasi di partenza. E avendo noi l’autovettura ne approfittiamo per portarli a visitare altri piccoli luoghi di questa penisola. Anche qui, naturalmente c’è un posto che si chiama Vathy, ci siamo stati oggi con Luciano e Iole. La giornata non è stata particolarmente soleggiata, e forse è stata la nostra fortuna perché, una volta arrivati, abbiamo potuto camminare fino a raggiungere una chiesetta del trecento, mezza sotterrata e visitabile scendendo quattro alti gradini di pietra. La porta blu non è chiusa a chiave, entriamo, le pareti bianche espongono icone di varie fogge: in legno, in argento e dorate, grandi e piccole, molte immagini di S. Giorgio che uccide il drago, molte Madonne col Bambinello. Il luogo è minuto e fresco, la poca luce filtra da due piccolissime finestrelle e un drappo rosso separa un piccolo angolo dal resto della chiesetta ortodossa, molto suggestiva. Quando usciamo il cielo è ancora coperto. Il rosso di alcuni fichi d’india spicca nel verde delle grandi piante che lungo la strada crescono rigogliose, sulle piante di fichi, pochi sono i frutti che si possono raccogliere, tutti gli altri sono bruciati e secchi per il gran caldo, i melograni invece, non sono ancora maturi. Camminando scorgiamo una piccola torre e degli antichi muretti di origine Micene. Una passeggiata interessante. Arriviamo alla spiaggia e visto il tempo nuvolo ci sproniamo a vicenda per fare un bagno che sarà comunque ristoratore oltre che piacevole, c’è in spiaggia la doccia, e una cabina per cambiarci. In macchina raggiungiamo il porto di Vathy, le barche lo occupano tutto e l’ampio specchio d’acqua è un bel semicerchio affacciato sul mare. Giriamo un po’ e poi… finiamo con le gambe sotto uno dei tantissimi tavolini dei ristoranti. Insomma, la solita storia con il lieto fine.
Kali òrexi