È da ieri che lo stanno montando, qui in fondo al porto, sul lato più vicino alla città, e non promette niente di buono. È un palco, e temo che fra un po’ vedremo spuntare ai suoi lati anche delle enormi casse acustiche. Vorrebbe dire molte cose: balli folcloristici con musica greca e andrebbe bene, o peggio, taratazum – taratazum. Mercoledì, nel tardo pomeriggio, davanti al palco ci sono già allineate una quindicina di file di sedie bianche ben in ordine, una ventina per fila e sotto il palco una locandina. Leggo, o meglio, cerco di leggere ma mi sono chiari solo i numeri arabi: 19,30 sulla prima riga poi a seguire 21,30 e in fondo 1. Un po’ pochino, ma vedremo questa sera. Andiamo per il momento a ritirare la macchina a noleggio per girare l’isola domani: i porti a sud, due per l’esattezza e le spiagge tanto decantate nei siti vari. Con la macchina ci allontaniamo fino a trovare un supermercato serio dove facciamo una bella spesa pesante, compresi 8 pacchi di acqua. Si è fatto tardi, arriviamo in paese verso le 20 e li capiamo immediatamente cosa volessero dire le parole dopo il numero 19,30 : L’accesso al porto è interdetto a tutti mezzi per manifestazione canora che inizierà alle 21,30 e terminerà all’1. Una sbarra abbassata ci impedisce di proseguire e noi abbiamo un bagagliaio stracarico. La prima reazione è stata di panico, nella seconda abbiamo cercato una soluzione: andiamo a piedi in porto, prendiamo il canotto, raggiungiamo la macchina e con due viaggi risolviamo. Diamo un’occhiata dove dovremmo arrivare col canotto e costatiamo che il molo è troppo alto, soluzione scartata. A piedi raggiungeremo il porto con le poche cose che richiedono il frigo, Enrico torna alla macchina con la bici e riporta in porto altre due borse. Domani mattina porteremo la macchina davanti alle barche e scaricheremo il resto. Non sapere il greco può diventare un problema. Giovedì mattina dopo aver stivato la spesa e l’acqua partiamo, senza aver trovato una cartina o un ente del turismo per organizzare l’itinerario. Faremo col telefonino.Prima tappa Nea Clima, un porto che ci interessa visitare perché potrebbe essere la nostra tappa successiva. La strada che imbocchiamo, seguendo la segnaletica è terribilmente stretta e sale a suon di curve in mezzo agli alberi, per tutto il tragitto abbiamo attraversato una fitta vegetazione lussureggiante, deve piovere moto da queste parti, vediamo molti pini marittimi e dal profumo intenso di resina suppongo anche altre conifere. Fermi su di uno slargo respiriamo un’aria fresca e profumata, sotto di noi il lato est dell’isola di Skopelos, il mare è calmo, il cielo sereno, il panorama è incantevole: punteggiato da isole e isolotti, incorniciato da rami di pino marittimo verde brillante su di un mare blu e barche a vela che giocano col poco vento. Manca poco per raggiungere la prima tappa che è proprio qua sotto.