È arrivato ieri sera alle 7 il camioncino della frutta e verdura, dopo che io e Roberta avevamo già fatto la spesa. “Nettarine, vittamine, nettarine”, ci ha fatto piacere risentirlo e da Lui abbiamo comperato le ciliege. Nonostante sia stato necessario arretrare l’ancora di qualche metro, dopo l’ultimo incrocio, questa mattina alle 8,30 quando la salpiamo siamo vicinissimi alle rocce, vorrei mettere la retromarcia e allontanarmi o azionare l’elica di prua e scappate a destra, ma prima devo attendere l’avviso dal capitano: “Libera!” E una volta liberata sono più tranquilla e dirigo verso l’uscita. Navighiamo sotto costa, il motore a 2000 giri, la vela, di bolina ci è di poco aiuto ma serve a stabilizzare l’andatura, ma presto la riavvolgeremo. Il mare è calmo e di un blu intenso, la costa dell’isola che stiamo lasciando sempre verdissima, nella parte rocciosa, l’ambita dal mare sta passando dal grigio al rossiccio. Alle 10,30 ci allontaniamo definitivamente da Skopelos per raggiungere l’isola di Alonnisos che è qui davanti a noi, ci vorrà circa un’ora e mezza per raggiungerla. Fra un’ isola e l’altra due enormi roccioni, il vento da nord est non è molto ma sulla superfice del mare la schiuma bianca segnale le ochette che cominciano a farci ballare un po’ di più. Le barche che incrociamo in senso inverso invece, procedono con poco vento a favore. Prima che la situazioni peggiori (o forse è solo una scusa) scendo in cabina a prendere il thermos del caffè con i biscottini che Enrico ha comprato questa mattina in panetteria. La torta di mele la lasciamo per il dopo pranzo. Proseguendo lasciamo dietro di noi il porto di Patitiri, scartato a priori perché attracca il traghetto, perché c’è la città, perché c’è risacca. Procediamo più su ma la piccola baia è strapiena e comunque oltre l’ancora bisognerebbe mettere le cime a terra, troppo complicato, torniamo in dietro e ormeggiamo nel porto di Patitiri. Si sono fatte le 13 tra tira e molla, nel vero senso della parola, la poppa di Felicità non sta allineata all’ancora fino a che non avremo tirato e mollato gli ormeggi un sacco di volte, poi arriva Sisila e aiutiamo loro. Dopo 14 miglia che ci hanno impegnati per 5 ore di navigazione, siamo finalmente ben ormeggiati. È l’ora del pranzo, le uova sono già sodate e affetto solo i pomodori con origano olio e olive, non vedo l’ora, dopo, di assaggiare la torta di mele.