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Il migliore ecoscandaglio

Vista la confusione di venerdì qui in baia Roberta e Andrea, oggi, sabato 6, decidono di portarsi avanti e salpare verso la baia di Ammouliani sul terzo dito che si presume meno frequentata, per poi proseguire il giorno dopo verso l’isola di Thasos dove contano di incontrare un vecchio amico greco. Noi invece con Mari e Mauro  passeremo il sabato  tra taratazum, bagni e casini vari. Finalmente nella pace serale, su Bricole, davanti ad un bicchiere di rum fissiamo la rotta per domani. Oggi Domenica 7, sapendo di doverci fermare a fare un po’ di spesa prima di proseguire anche noi per la baia di Ammouliani salpiamo presto l’ancora, l’Ammel Bricole ci seguirà più tardi. Tutta questa fretta perché in realtà vorrei comprare dei pesci da cucinare in baia questa sera e mangiarli con  gli amici Mauro e Mari. Ho trovato dei naselli e delle aguglie  che non ho mai cucinato ma che ho mangiato qui in Grecia. L’attracco al molo non è dei migliori, infatti quando  abbiamo dovuto togliere gli ormeggi il vento ci ributtava sul molo. Me siamo comunque usciti senza danni. La navigazione di 11 miglia è stata piacevole: un vento fresco, purtroppo contrario e poche onde, che comunque mi hanno impedito di scendere in barca e pulire il pesce, e anche scrivere o leggere non è stato possibile. Per entrare in baia c’è un corridoio da seguire altrimenti si va a scogli. Già  prima di arrivarci alcuni roccioni sembrano avvisare del pericolo e la schiuma bianca ne segnala altri  non visibili. L’ecoscandaglio da la profondità dell’acqua. Bisogna comunque stare molto attenti. Non vediamo più Labricole, supponiamo sia già in baia. Di fronte a noi esce una barca a vela,  è da lì  che dobbiamo entrare. Navighiamo  guardando attentamente la mappa  del navigatore satellitare, io vado a prua per controllare i fondali e Enrico mentre timona tiene sott’occhio l’ecoscandaglio. Ieri Roberta ci aveva raccontato per telefono tutti i suoi timori percorrendo questo corridoio d’acqua in mezzo al mare. Siamo sulle corde ma è tutto chiaro, seguiamo la rotta. Improvvisamente ci sorpassa un piccolo peschereccio e ci fa capire di seguirlo, poi, oltrepassato il punto critico ci indica la baia aperta e ci saluta. Senza satellite, senza mappa, abbiamo trovato il miglior ecoscandaglio. Anche noi lo salutiamo e ringraziamo. Sempre gentili questi Greci. La baia è ampia con molte rocce. Vediamo  Labricole che sta allontanandosi dalla riva perché la sua ancora finita sulle alghe non tiene, noi puntiamo in una zona azzurra col fondale di sabbia lontana dalla riva, ci sembra un buon posto, lontano dal chiasso della spiaggia, peccato che sia la rotta di passaggio di tutti i barconi che portano in giro i turisti, in andata, essendo noi  arrivati alle 14, ne abbiamo beccati pochi, ma quelli del ritorno  li stiamo prendendo tutti con le  onde che provocano e l’immancabile  taratazum che sembra non voglia abbandonarci. Arriva la Amell con gli amici, siamo contenti, questa sera ristorante da Lella nel pozzetto di Felicità.

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