Alle 7 di martedì Enrico, dal molo dei traghetti raggiunge a piedi una zona dove pensa sia possibile ormeggiare a fianco al peschereccio, mi avvisa che scende e che ci vorrà un po’ di tempo a piedi perché è lontano, lasciando in barca il suo telefono, quando me ne accorgo vado in panico” e se nel frattempo arriva il traghetto?” Controllo in continuazione che rientri. Le notizie che porta sono doppiamente buone, la prima che potremo ormeggiare, la seconda che camminando sul porto ha visto la barca Lady blues di Katy Vu ed Oliviero, nostri amici. Dopo l’ormeggio che va liscio come l’olio anche con l’aiuto del pescatore che scende dal peschereccio per prenderci le cime telefoniamo ad Oliviero ” Ciao, siamo qui a Limnos nello stesso porto dove siete voi”. Katy ci vuole subito in barca per abbracciarci. Stiamo sulla loro barca a chiacchierare con un bel venticello e sorseggiamo un ottimo tè cinese, come Katy Vu, Oliviero è di Bergamo e ci siamo conosciuti nel golfo di Corinto al porto di Galaxidi, in piena pandemia. Nel frattempo si è fatto mezzo giorno e penso a Mauro e Meri che saranno arrivati al capo di Monte Athos, oggi le onde previste sono di 80 cm. Da adesso in poi la navigazione sarà difficile, li aspettiamo per le 18 circa. Ma arrivano molto prima, belli pimpanti e contenti, hanno fatto una bella veleggiata solcando le onde senza fatica. Siamo contenti e finalmente non sarò più preoccupata per loro. Ceneremo assieme in un ristorante che loro conoscono. La serata si concluderà con una passeggiata nella piccola via interna dove fra le case di destra e di sinistra un arco continuo fa da supporto a piante rampicanti che anche a mezzogiorno ombreggiano la piccola via. Ore sette di mercoledì 10, Oliviero ci chiama “si stanno liberando due posti in banchina” siamo addormentati, di casini ne abbiamo fatti abbastanza, non è il caso di correre, per cui decidiamo di non muoverci ma avvisiamo Mauro e Mari che sono in baia, loro hanno già visto il movimento in porto e stanno togliendo l’àncora. Con comodo alle dieci, visto che un posto è ancora libero ci portiamo in porto per l’ormeggio, c’è vento, ci vogliono un po’ di manovre ma poi buttiamo l’àncora e in retromarcia a pochi metri dalla banchina non c’è più catena, abbiamo mollati tutti i 75mt. Rifacciamo, ancora una volta non arriviamo in banchina, rifacciamo, la catena non scende, c’è un nodo che non riesco a sciogliere, Enrico viene a prua e sdraiato sopra il pozzetto della catena ci riesce, procediamo in retromarcia, ma quasi arrivati, l’elica di prua che ci guida fra le due barche non funziona più. Basta, andiamo in rada, molliamo l’ancora e restiamo lì. Gli amici a terra che ci aspettavano non si capacitano. Col telefono spieghiamo tutto, e comunque per oggi basta ormeggi. Poi però…