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Giovedì tranquillo

Poi però.. si libera un posto all’inglese sul limite del porto. “Cosa dici Lella, andiamo?” Per sfinimento ho detto si, non avevo voglia di dare altre spiegazioni di stanchezza, e scoramento, non avevo voglia di fare altri ormeggi e non avevo voglia di un ormeggio all’inglese, non mi piace, perché non si dorme per il rumore dei parabordi che sfregano in banchina quando c’è vento. Salpiamo l’àncora e andiamo, avvisiamo Mauro che ci viene a prendere le cime, non c’è più vento, Enrico manovra perfettamente, accostiamo dolcemente, io passo la cima di prua, la riprendo, la fisso alla bitta, Enrico passa la cima di poppa ecc… ecc… Tutto normale, non ci posso credere, oggi è sempre andato tutto storto! L’ormeggio ci dà il grosso vantaggio di essere a terra ma soprattutto abbiamo l’accesso all’acqua. Nel tardo pomeriggio con gli amici (ora siamo in 6) andiamo a fare il bagno e al rientro passiamo prima al supermercato per della verdura. Cena a bordo questa sera: un piattone strapieno di verdure cotte con poco riso. Lo abbiamo gustato come se fosse una prelibatezza, forse lo era. Chissà se riusciremo a dormire? Oramai mi aspetto di tutto. Alle 10 già a nanna. E oggi giovedì 11 ci  siamo svegliati alle 8,30. Era una vita che non succedeva, comincio a ricredermi sull’ ormeggio all’inglese. È nuvolo fuori e l’aria freschina è un piacere, in questi giorni abbiamo avuto temperature torride, ci siamo salvati solo per il vento, le nuvole girano intorno alla baia e stare in barca è piacevole, ne approfitto per pulire un po’ tutto, con libertà di acqua che fino ad ora di baia in baia ho consumato con molta accortezza. Enrico monta la bicicletta, e dopo aver trovato un negozio nautico compra dei pezzi nuovi e aggiusta lo stacca batteria dell’elica di prua che ci aveva abbandonati sul più bello. Più tardi uscirò anch’io, con una borsa strapiena di panni sporchi: ho trovato finalmente una lavanderia, oggi il colorato, domani porterò il bianco. Quest’isola di Limnos mi piace sempre di più. E pensare che vederla dal mare diceva poco o niente: territorio molto brullo, poco verde solo intorno a poche case, sulla cima di un piccolo monte delle vecchie mura. Viverlo da dentro è diverso: ben servito di tutto. La sera quelle vecchie mura viste da lontano, sono ben illuminate per valorizzare al meglio un castello. Penso proprio che ci fermeremo un bel po’ su Limnos e avrò modo di conoscerla meglio.

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