Vai al contenuto

Il faro

Lunedì 15 ho sbrigato presto le mie faccende, così alle 11 ero già in spiaggia a camminare con un grosso cappello alla texana dalle tonalità sul  giallo a disegno scozzese, un vecchio cappello che mai mi sarei sognata di mettere in luoghi dove mi conoscono. Mi calza e mi protegge bene dal sole, sapevo che prima o poi avrei avuto il coraggio di metterlo, non che passi inosservato, ma lo porto con tanta naturalezza che solo gli altri, se ne hanno voglia lo notano. Questa cosa fa parte della libertà  che respiro in Grecia. Per il primo tratto, finché non trovo il  posto giusto per lasciare borsa e ciabatte, indosso anche un abito in cotone leggero con maniche lunghe, il sole è già alto è non è certo l’orario più adatto per passeggiare al sole. I piedi a mollo nel bagno asciuga e il vento fanno dimenticare che sia quasi mezzogiorno. Lascio tutta la mia roba addossata ad un muretto nelle vicinanze di una cabina con vicino una doccia, metto un paio di occhialini e faccio una bella nuotata. Enrico non c’è, tutta la mattina è andato avanti e indietro con la bici per ritirare la biancheria in lavanderia, cercare di pagare il porto, acquistate la tessera per prendere l’acqua dalla colonnina e acquistare un poco di frutta, solo per oggi, domani faremo la spesa. Quando rientro in barca trovo Katy e Oliviero che ci sono venuti a trovare, dopo un po’ di chiacchiere propongo di mangiare insieme, katy va ha prendere la sua insalata Greca, io tiro fuori dal frigo gamberi e alici sott’olio e una bottiglia fresca di prosecco. È ventilato qui dove siamo ormeggiati noi, più che nel centro del porto. Katy mi elenca gli altri disagi: le macchine che passano, la polvere che entra in barca, il casino dei passanti. Sono sempre più contenta del nostro ormeggio all’inglese vicino al faro rosso, all’imboccatura del porto, molto bello, di nuova costruzione in pietra grigia, di base esagonale, per i primi 4mt. e turrita per la sua circonferenza, gli altri 4mt,  sono divisi in due, di diametro diversi, il primo più  ampio colorato di un rosso acceso, l’ultima parte bianca con in cima la luce rossa. La sua mole riesce sempre a proiettare nell’arco della giornata in uno dei suoi lati uno spazio di ombra, sempre frequentato grazie ad una seduta, sempre in pietra che la circonda alla base, certe volte ci vado anch’io a leggere il libro, è  molto ventilato lì.  Della partita di calcio di  ieri sera: Inghilterra Spagna ne abbiamo sentito l’ultimo gol quando eravamo già a letto, un boato che ci ha fatto sorridere, chissà chi a segnato? E il primo messaggio, la mattina seguente c’è lo ha mandato Katy: Vinto Spagna, con tanto di disegnini di festeggiamenti. Già dal pomeriggio di domenica si prenotavano tavoli al bar vicino ai televisori, tutti gasati. Ci ha raccontato Oliviero che al bar, alle ore 23 avevano finito le birre, meno male che non sono andati ai rigori!  Finito il campionato ci saranno le Olimpiadi, spettacolo garantito ancora per un po’ e consumi spropositati di birra anche! Noi quella sera, molto prima della partita, siamo andati sul lato ovest del promontorio a vedere il sole tramontate sul mare, ma, con tutto il mare che c’era, lui è tramontato dietro il Monte Athos che si è visto solo quando il sole gli è stato sopra. Sempre uno spettacolo, ed eravamo in molti ad ammirarlo.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.