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Guardiacoste

È sempre ventilato qui in porto, pare che da queste parti il meltemi non abbia finestre, più o meno forte, per il momento non è mai stato un problema, anzi non oso pensare a cosa sarebbe la strada in cemento che percorriamo dalla barca alla spiaggia, senza vento. A volte però è già tardi, o siamo già usciti per la spesa, per cui per rinfrescarci, ed evitare molta strada,  prima di mezzogiorno ci tuffiamo dalla barca e raggiungiamo, passando rasente la testa del molo degli scogli super popolati di pescetti. Ieri due guardiacoste che passeggiavano dalle nostre parti ci hanno visto in acqua e ci hanno detto che è proibito nuotare in porto, gli ho spiegato che andavamo lì dietro… ma avevano ragione loro, è pericoloso nuotare nei porti anche quando l’acqua è cristallina e più che nuotare sguazziamo in acqua, sempre attenti. Peccato, era particolarmente comodo, non lo faremo più. Ieri mercoledì 17 arrivano in rada con il il loro Amel Roberta ed Andrea, ci siamo sentiti per telefono fin da ieri ma la connessione non era il massimo, oggi invece a poche miglia dall’ingresso del porto ci informano: “Arriviamo!” In rada poche barche, il primo tentativo di buttare l’àncora fallisce, girano in giro un po’ e poi vedono un posto libero in porto, gli altri amici dormono e non sanno del loro arrivo, Enrico inforca la bicicletta e va a prendergli le cime. Un posto libero è stata proprio una fortuna, dopo di ché anche la rada si è riempita di altre barche in arrivo. Ora sono sfiniti, li lasciamo stare, ma più tardi ci racconteranno delle onde al traverso che li hanno fatti ballare e delle belle cascate che hanno visto sull’isola di Samothraki. Per festeggiare il loro arrivo, Mari ha pensato di acquistare una anguria, dividerla in due per farne entrare una metà nel frigo di Katy e poi, dopo cena piazzarci sulle panchine davanti alle loro imbarcazioni e mangiarla in compagnia. Noi porteremo il tavolo pieghevole e una sedia, per il resto ci penseranno Mauro e Mari. Il nostro occupare due panchine è stato un po’ forzato, mangiare l’anguria lì sul passeggio del porto non è passato inosservato, poi, si sa, gli italiani sono un po’ casinisti. Sul tardi Enrico, sempre con la bici, è andato al supermercato, che qui è aperto fino a tardi e ne è tornato con un grande sacchetto di ghiaccio in cubetti e una bottiglia di Ouzo. Le chiacchiere sono continuate, i cubetti di ghiaccio hanno rotto i bicchieri di plastica, causando gocciolamenti inaspettati anche sui piedi,  altri cubetti sono serviti a rinfrescarci, e uno è finito nella schiena di Andrea!  L’aria è fresca il passeggio ancora intenso ma, dopo aver diviso il ghiaccio restante un po’ per uno ci ritiriamo ognuno nella propria barca. Noi, torneremo all’estremità del porto dopo aver chiuso il tavolino, la sedia e ritirato quello che è rimasto dell’Ouzo. Oggi, giovedì 18 Luglio, al rientro dalla spiaggia dove alle 12 abbiamo fatto il bagno  mentre ci prepariamo per mangiare sentiamo delle grida sul pontile, sono due Guardacoste che vogliono attirare l’attenzione di un surfista che con la sua tavola scorrazza sull’ingresso del porto. È proibito! E il surfista rientra con la tavola  sul suo catamarano ormeggiato in rada. Per cui, ieri, i Guardacosta non passavano per caso sul molo, quando noi facevamo il bagno. Come oggi non sono arrivati per combinazione quando il surfista si divertiva. I Guardacosta lavorano. Anche per la nostra incolumità. Nello specchio d’acqua ora libero da intrusi, sta arrivando un traghetto

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