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Vince Roberta

In questi giorni ho fatto poco o niente, ma non ho ancora finito. Unica eccezione la gita al castello. Una bella salita su di una comoda scalinata in cemento bordata di pietre, ampi panorami si aprivano a secondo della posizione e dell’altezza. Era una settimana che pensavamo di salirci ma il caldo ci ha sempre fermati, poi è arrivato un vento veramente forte e già dal mattino ci siamo accordati con gli amici per affrontare la salita alle 19,30, in modo da poter vedere il tramonto. Per i cenni storici vi rimando al sito Grecia Mia, che meglio di me vi spiegherà tutto, io ne farei un riassunto. Le persone in passeggiata sono molte: famiglie, coppie, gruppi di giovani e meno giovani come noi. Il vento lassù è veramente forte ma non impedisce di arrampicarsi in tutti i vari sentieri che conducono al perimetro delle mura, fino al punto più alto dove svetta la grande bandiera greca, lì sotto c’è più gente che in altri punti ma noi non ci siamo arrivati. Le mura sono ben conservate e gli spazi sono ampi, solo due strettoie alla fine della scalinata per accedere alla cima, per impedire l’intrusione dei nemici, con tanto di archi molto coreografici. Un sali scendi continuo di turisti, tutti in posa per le foto o incantati e fermi per guardare i vari panorami. È arrivato dall’alto anche un caprone bianco, di corsa, verso i turisti che se la sono date a gambe schiamazzando e dirigendosi da tutte le parti per la paura e la sorpresa. Il forte vento spinge sulle gambe, ogni tanto ci afferriamo alle rocce o ci sediamo su qualche gradino di pietra. Aspettiamo il tramonto che sembra compromesso da nuvole che mutano forma e posizione in continuazione, il vento le ammassa o le stiracchia allungandole, infatti fotograferemo un tramonto diverso dal solito. La discesa risulterà più faticosa della salita, il vento cala e il caldo avanza assieme agli odori dei ristoranti, gli altri  turisti sono già  tutti giù, ad occupare tutti i posto attorno ai tavolini dei ristoranti. Roberta che non è potuta venire  con noi ci chiede come sia andata. Le rispondo che le mura viste da terra, nel loro insieme, la sera, quando sono illuminate sono molto meglio che viste da vicino frammentate, quello che affascina da lassù sono i vari panorami: promontori, isolette, lingue di terra bassa fra una collina ed un’altra, la diga del porto, e il piccolo porto dei pescatori. Dopo la descrizione Roberta ci racconta che proprio quella mattina, alle 5, dal pozzetto di Sisila vedendo delle ombre strane, ha guardato sul molo ed è rimasta immobile nel vedere 4 cerbiatti che giravano indisturbati, poi è arrivata in strada una macchina e sono scappati. Vince Roberta: 4 cerbiatti contro 1 caprone.

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