Come ogni mattina, sul presto passa il camion della spazzatura per vuotare i tre contenitori che sono qui nelle vicinanze, più avanti c’è un ampio e coreografico contenitore in legno solo per le bottiglie di plastica, vicino a questo un grande cuore alto circa un metro e mezzo, profondo 30 cm a piccole maglie metalliche che raccoglie solo tappi di plastica, c’è affianco una locandina che spiega, anche con la fotografia di una carrozzina per disabili, che il ricavato della vendita di questi tappi andrà in beneficenza. È impressionante la velocità in cui si riempie, l’ho visto svuotare più volte, c’è sempre gente che arriva con sacchetti pieni di tappi da rovesciargli dentro, famiglie con figli, ognuno col loro sacchetto, in punta di piedi alcuni o in braccio ai loro genitori per compiere quel gesto, che racconta molto della volontà di alcuni genitori di educare al meglio i propri figli. Commovente, una speranza per il loro futuro. In Lemnos ne ho visti altri di questi cuori coloratissimi, tanti sono i colori dei vari tappi. Più defilati, nella zona parcheggi ci sono i contenitori quelli grossi, per carta, bottiglie, e indifferenziata. Ci ho tenuto a specificare questi particolari sulla spazzatura perché in altre occasioni e in altri luoghi ne avevo parlato in modo non edificante, evidentemente anche la Grecia non è tutta uguale. Nel tardo pomeriggio il camion che raccoglie la spazzatura ripassa. Non male come servizio. La foca in porto non si è più vista, peccato, mi sarebbe piaciuto che diventasse una consuetudine, come veder rientrate verso le 19 il piccolo peschereccio con a bordo marito e moglie, lei al timone, lui che traffica con le reti. I camerieri, prima delle 20 che in piedi intorno ad un loro tavolino chiacchierano. La signora anziana che dopo cena porta il suo barboncino bianco a fare una passeggiata fino al faro. C’è poi un bimbetto di circa tre anni, con tanto di caschetto che tutte le sere sfreccia sul suo monopattino, con dietro il padre che lo rincorre. Consuetudini che dopo un mese fermi qui ci scandiscono anche i tempi. Un signore anziano che è tornato in Grecia dopo aver lavorato una vita in Australia, con il quale abbiamo familiarizzato grazie a Katy che parla benissimo l’inglese, non arriva mai al bar prima delle 18 e ci resta fino a tardi, sempre al solito posto, come del resto fa anche la zingara che siede sul marciapiede col suo piccolo in braccio solo dopo le 19, orario in cui aprono i negozi di abbigliamento qui a Limnos. E ancora il barcone dei turisti che fa due corse al giorno in orari fissi. La foca no, lei non si è più vista, si è fatta ammirare da tutti per un po’ una sola volta, con il dorso che usciva dall’acqua inarcandosi e poi si immergeva, col musetto che spuntava improvviso per poi scomparire sott’acqua e riapparire un po’ più la. Per il momento è stata una eccezione, speriamo che il rivederla spesso diventi una consuetudine.