Dev’essere un dissalatore quell’insieme di grandi cilindri di acciaio posti alla fine del golfo, un ronzio impercettibile ne indica il loro funzionamento. Con questo sistema sia dal rubinetto della fontana che alle docce in spiaggia, la pressione è abbondante e la qualità dell’acqua è buona, tanto che vediamo persone che ne fanno scorta riempiendo le bottiglie di plastica. Peccato che sul molo dove siamo ora ormeggiati non ci sia un rubinetto. Andando in spiaggia il solito fenicottero staziona alla foce del canale in secca che però è raggiunto dall’acqua del mare. Pensavamo fosse un airone ma poi abbiamo dovuto ricrederci, è proprio un fenicottero, neanche tanto rosa. L’unico bar che abbiamo visto è decisamente affollato e prima o poi incroceremo anche una taverna. Diciamo che di quest’isola, per il momento, stiamo sfruttando a pieno la spiaggia, le nuotate sono sempre lunghe, potremmo raggiungere dalla spiaggia Felicità a nuoto, ma non ha senso, ci piace anche camminare. Mercoledì 21 agosto, sei del mattino, alcuni tironi sulle cime di ormeggio ci svegliano, la nave arrivata ieri verso le 18 e che ha dormito qui, se ne sta andando, esco in pozzetto per controllare anche altri rumori e vedo che all’interno del porto, una barca a vela di 12 metri se ne sta andando. Controlliamo che nessuna altra barca in giro sia in movimento e dopo aver messo costume e maglietta, accendiamo il motore e l’elica di prua, spostiamo qualche parabordo, molliamo gli ormeggi e ci dirigiamo verso il posto libero. Enrico al timone, io a prua pronta col mezzo marinaio in mano per agganciarmi all’anello del pontile. Ci accostiamo lentamente all’inglese, se avessi allungato di più il mezzo marinaio avrei fatto mena fatica ma comunque sporgendomi al massimo mi sono agganciata nel frattempo Enrico fissa l’ormeggio a poppa sulla bitta, poi viene da me e fa lo stesso a prua. Fatto. Questo è il terzo ormeggio che facciamo, ma qui, all’interno del porto, siamo molto più protetti. Sono le sette, il sole è dietro le nuvole, la luna ancora alta in cielo sembra la sua sostituta. Qualche piccolo peschereccio sta rientrando, noi ci ritiriamo per fare colazione, il caffè lo beviamo fuori, il sole mancante ce lo permette. Un’occhiata al telefono e leggo da parte di Katia: “Fatevi amici i pescatori per il pesce fresco”. Vorrei mandare Enrico ma lui…nicchia: “È meglio che ci vada tu Lella.” Rientro con un pesce che basta per due e altri 5 piccolini che il pescatore ha voluto per forza infilarmi nella borsa di plastica che avevo portato. Per mangiarli oggi, sono sicura che non ci metteremo più di un quarto d’ora, per pulirli ci siamo messi in due e non finivamo mai. Ma tanto sono solo le nove del mattino, abbiamo ancora tutta la mattina davanti.
Lella sei bravissima….. vi vediamo, nei tuoi racconti esattamente all’opera, tra un nuovo spostamento e una corsa a prendere il pesce. Ps: fatevi una passeggiata al museo della democrazia. Bellissimo
Grazie Katia, anche per i molti suggerimenti. Il museo chiude alle 19,30 proveremo ad andarci di nuovo.
Buon vento