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Testimonianze

Efstratios, Museo della Democrazia.

In un’isola così piccola, una grande storia raccontata da  piccoli oggetti e fotografie, dove l’operosità e la coralità degli abitanti ha fatto la differenza. Uomini e donne, nel dopo guerra, dopo il  terremoto del 1968, nei momenti del riscatto con l’anniversario dell’ indipendenza, negli anni 50, fino alla recente costruzione del porto. Negli espositori: testate di giornali e vecchie cartoline di privati cittadini. La vita scorre in queste stanze: vediamo donne che confezionano scarpe, e le stesse scarpe le vediamo sia dal vero che fotografate in modo grottesco durante una sfilata di un carnevale. C’è la banda del paese, il teatro comico e l’opera. I cittadini sempre coinvolti, sempre partecipi, una collettività che mi ha fatto tenerezza. Uomini duri col piccone in mano a spostare sassi,  donne sempre in nero  che la fatica  fa sembrare sempre  più vecchie. Non mancano oggetti di artigianato molto ricercato come una radio con la parte in legno intarsiata, o semplici rasoi a mano. C’è un baule di vecchia foggia ben protetto dal plexiglass e una vecchia  valigia in terra, sembra casualmente appoggiata lì, pronta per partire. Quanta energia  abbiamo trovato in questo museo, quanta voglia di vivere e condividere, in armonia e in  democrazia. Un piccolo museo una grande testimonianza. Domani lasceremo questa piccolissima isola di Efstratios, un punto in mezzo al mare Egeo che ricorderemo con affetto, come se fosse la sorella più piccola di Limnos.

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