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Oggi il sole è sorto alle nostre spalle, è spuntato con comodo verso le 7 da dietro le colline dell’isola di Efstratios. Ora che è poco più alto, la sua scia di luce allungata si riflette in mare e sembra inseguirci fino a scontrarsi  con la nostra poppa per poi perdersi. Più tardi la ritroverò alla sinistra di Felicità più ambia e scintillante. La luna invece,  è molto pallida,  ancora  alta davanti a noi. Siamo in navigazione solo da mezz’ora e tutta l’isola si presenta all’orizzonte per intera, lunga e ondulata. Dirigiamo a sud ovest con vento al traverso, alle 7,30 issiamo la randa  e poco dopo anche il fiocco. La data della partenza è stata decisa l’altro ieri, quando dalle previsioni del vento e del mare era abbastanza chiaro che avremmo raggiunto le Sporadi in favore di vento. Per cui ieri abbiamo avuto una giornata intensa cominciata con la visita al Museo della Democrazia, una spesa di frutta, verdura e pane, un piccolo bucato visto l’abbondanza di acqua e per lo stesso motivo rabbocco del serbatoi di Felicità, ho cucinato, e non volendo rinunciare alla nuotata ci siamo messi a tavola molto tardi e di conseguenza il pomeriggio è stato brevissimo avendo ancora da ritirare, piegate, e mettere via  il bucato che non era poi tanto piccolo. Questa mattina un attimo dopo essere partita la nostra sveglia alle 5,30,  il suono lungo e possente del grande traghetto ci ha fatto saltare giù dal letto. Mentre  noi ci preparavamo son partiti in sequenza: il peschereccio ormeggiato alla nostra poppa, la solita motonave che dorme nel bacino riservato e il grande traghetto. Quando alle 6,30 molliamo gli ormeggi in porto non c’è nessun altra barca a parte i piccoli pescherecci dei locali.  La baia di Peristera è la nostra destinazione per oggi, una piccola isola disabitata di fronte a all’isola di Alonisos dove una baia protetta ci permetterà di ormeggiarci all’ancora per questa notte. Davanti a noi per il momento si staglia l’isola di Piteri un’unica e lunga parete bianca a picco sul mare, solo sulle sommità, una spolverata di verde. Dopo di lei incontreremo Panagia, entrambe parchi marini nei quali puoi fermarti solo pagando anticipatamente con prenotazione via internet. Si è fatta l’una, mangiamo nelle tazze: pomodori, feta, olive, olio e pane. Da un po’ abbiamo tolto la randa e il vento è girato al giardinetto. Felicità va alla grande, con vela e motore arriviamo a punte di 7,5 nodi. Enrico è gasato, io meno, sono addormentata, ho dormito solo dalle tre e mezza fino alle 5,30. Dopo che Enrico ha dissipato i miei dubbi sulla partenza. Non dormendo ho consultato il bollettino del mare e mi sembrava cambiato da come lo avevamo controllato insieme 5 ore prima. Non sono pimpante come lui, ma i panorami nei quali ci infiliamo, fra un’ isola e l’altra, gli anfratti, le baie, le insenature che ci circondano è proprio un bel vedere. Alle 16 buttiamo l’àncora, e fissiamo Felicità anche con una cima a terra. Bagno assicurato per raggiungere a nuoto una grossa roccia che è già circondata da un robusto anello di cima.  L’acqua è calda e trasparente, in questa piccola ansa ci siamo solo noi. La cena è pronta. Dobbiamo solo goderci la serata e dormire un po’, domani mi sa che ripartiamo, per non perdere le buone condizioni metereologiche.

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