Non è giusto però, stavamo dormendo così bene, e la sveglia, alle 6 mi ha fatto saltare. Alle 22 già dormivamo, ma poi alle due abbiamo dato la caccia a un paio di zanzare, che abbiamo fatte secche dopo averle scovate con la pila. “Buona notte” “buona notte” e siamo tornati a dormire di botto. “Sono le sei” dico ad Enrico “No, non ci posso credere!” “Dai, dai, andiamo che devo fare un paio di foto con la luce giusta”. Giovedì 29-8-2024, Sporadi, isola di Skopelos, porto di Neo Klima, ore 7,15, molliamo gli ormeggi, salpiamo l’àncora, e ci dirigiamo a sud ovest. Sulla nostra dritta l’isola di Skiathos è già illuminata e il suo verde è nitido, i due isolotti davanti a lei nella parte bassa sono scoscesi, brulli e tendenti al marrone, le sommità invece di un bel verde. Fuori dal porto scatto qualche foto e dopo un ora di navigazione il cielo si intristisce, le nuvole grigie coprono l’azzurro che rimane a piccoli sprazzi, comincia a piovigginare, non era prevista acqua per oggi, solo da domani, l’umidità in cabina è alta e la temperatura si è abbassata a 27 gradi, come quella dell’acqua del mare. Fuori a prua, davanti a noi, confusa e avvolta nella nebbia si vede l’isola Eubea. Orario d’arrivo previsto dopo 30 miglia: h 12,30. Il motore rumoreggia a duemila giri e la vela lo aiuta con il poco vento che c’è, procediamo tra i 5 e i 6 nodi, il mare di un grigio opaco è come una gelatina tremolante, nessuno in giro, la barca a vela uscita dal porto dopo di noi ha preso un’altra direzione, lontani in cielo, alla nostra sinistra, degli scrosci di acqua velano l’orizzonte come una tendina. Qui non pioviggina più. Mentre io scruto davanti a noi che nessuna cima galleggiante ci procuri gli stessi problemi capitati a Giovanni, Enrico si riposata per ben 10 minuti per poi riprende il controllo della situazione spostando di due gradi il pilota automatico per metterlo perfettamente in rotta. Lasciamo alle nostre spalle le Sporadi e verso le 11 quando siamo già entrati nel canale delimitato dalla costa greca con l’isola Eubea, quel rimasuglio di mare s’ infila di poppa sotto Felicità, vento non c’è né più, e ammainando la vela si vedono buchi di azzurro che si fanno largo fra il grigiastro del cielo. In giro non vediamo ancora anima viva Questa non è una zona ambita per i turisti o per i charter, come le Sporadi, è però una zona protetta, perfetta per aspettare che qualche giorno di pioggia rinfreschi l’aria. Eccole le barche: un catamarano e due monoscafi, sono usciti dal porto, tra un poco ci siamo. Sul tavolo da carteggio il portolano è aperto sulla pagina di Orei. I parabordi sono giù, le cime di poppa al loro posto, pronte per il lancio, l’ancora è sganciata e l’elica di prua è accesa. Entriamo in porto, alle h 12,30, c’è il sole e si è alzato il vento.
Bella Orei, turismo greco e qualche charter. Si sta bene. Occhio all’onda misteriosa che si affaccia in porto ad orari imprecisati. Mi piace tantissimo leggerti. Un abbraccio
Grazie Katia, sei una fonte inesauribile di informazioni, ti saprò dire dell’onda. Anche a me fa piacere che tu mi segua. Un abbraccio