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Limni, lunedì  2-6-2025

È da sabato pomeriggio che cerchiamo di fare la spesa in previsione della partenza di lunedì, meglio essere prudenti, magari la domenica è chiuso, come già successo altre volte in altri paesini, certe volte i negozi sono chiusi  il mercoledì, altre ancora è aperto solo la mattina. Ed è quello che abbiamo constatato sabato pomeriggio, per cui, niente spesa prima di partire. Domenica mattina splende il sole e il venticello fresco che viene da nord è una meraviglia, giornata ideale per chiedere di fare andare la lavatrice, il mio borsone di biancheria sporca  è pieno. La signora del residence mi fa strada fino ad un ampio garage chiuso a chiave, lo apre, mi fa vedere come impostare il programma e come avviare la macchina. Quando poco dopo torno col mio borsone, lungo  il sentiero sterrato, fra barche sollevate, roulot coperte, camioncini abbandonati, latte vuote, pezzi di legno e quant’altro, mi assale un profumo familiare, sto calpestando delle minuscole piante di camomilla fiorita, raggruppate fra loro a formare vari tappetini, sia sul sentiero che sui bordi. La natura, noto, si fa spazio fra il caos umano, anche i papaveri sbucano di sotto una cassetta, in questi ultimi giorni ha piovuto e la natura ne ha molto beneficiato. Metto la biancheria nella lavatrice, aggiungo il detersivo, chiudo lo sportello, giro la manopola per impostare il programma… non succede niente,  riprovo… niente non va! Quando le macchine non fanno quello che devono fare mi viene un nervoso terribile, anche perché immagino il seguito: arriva qualcuno e mi dice che sono io che ho sbagliato qualcosa. Mi do una calmata e ripeto tutto assicurandomi che l’oblò sia chiuso, che la spina sia ben inserita e ancora non va, PAROLACCIA. Sono depressa e aspetto un po’ prima di chiedere alla signora che però vedo venirmi incontro. Non c’è corrente mi spiega. Quasi quasi sono contenta. Poi, quando torna la corrente, Il programma di lavaggio dura 1 ora e 40, stendo, e solo dopo due ore è tutto asciutto. Missione compiuta. Anche Enrico, dopo le batterie a fatto proprio tutto ma lo vedo chino a trafficate con radio, casse acustiche, telefonino. “Cosa fai ancora?” Domando. ” Sto cercando… dopo te lo dico!” La sera precedente ci siamo fermati in un piccolo locale dal quale passando, sentivamo sempre bella musica, ci attardavamo anche, con qualche scusa. Ci siamo così goduti la bella musica seduti in poltroncina, poi prima di uscire al termine di una canzone sentiamo una serie di numeri in greco e poi Zeppelin. È una radio! La possiamo cercare anche noi. Dai Enrico cercamela, avevo chiesto, e se ci riesci guadagni 10 punti. Non quelli di sutura ai quali ultimamente sei abituato, ma 10 punti di merito da parte mia. E ci è riuscito: ” Radio Zeppelin 106/7″.

Limni, domenica 1-6-2025

Il tempo continua ad non essere un granché,  giovedì e venerdì fra un raggio di sole e l’altro e il vento ancora freddo che non  invita certo a mettersi il costume, il tempo passa calmo. Sulla spiaggia davanti al cantiere i muratori hanno finito di armare una nuova doccia e i gestori del bar adiacenti, fra sabato e domenica hanno ripulito la spiaggia e impiantato 4 file di ombrelloni e sdraio. Nonostante le temperature ancora basse più famiglie ci si sono già accomodate ma nessuno ancora fa il bagno. Le piogge di questi giorni hanno ingrossato le acque di un torrente che sfocia in mare qui, poco lontano e una grande bolla di acqua colore ocra si estende in mare; mi sembra di essere a Maccagno dove il fiume Giona, allo stesso modo, si spinge, allargandosi nel lago Maggiore con acque fangose che lo tingono di ocra opaco. Piano piano riprendo padronanza della mia schiena, salgo la scala che mi porta in barca con più facilità ma sto sempre molto attenta. Venerdì 30-5 È quasi ora di preparare l’insalata greca ma non ho voglia di mangiare un piatto freddo così propongo ad Enrico un bel piatto di pennette al sugo, sono le 13 e mentre prendo il tegame per mettere su l’acqua mi arriva un messaggio da Patrizia e Giovanni che ci  pensano ancora a Creta: “Stiamo arrivando in cantiere a Limni, voi dove siete?”. ” In cantiere a Limni anche noi!” Spengo il fornello sotto il tegame  l’acqua e gli andiamo incontro. È come se fosse il proseguimento delle ferie dell’anno scorso, come se l’intervallo invernale fosse svanito. Ci abbracciamo, ci baciamo, ci sorridiamo… ecco, sono cominciate le ferie, rincontrarsi con gli amici barcaioli è un vero piacere, ci portano le novità di altri amici comuni, anche loro di Roma, ci raccontano di progetti futuri e ci spiegano anche che… sono stanchissimo per il viaggio, ci riuniremo questa sera per cenare assieme al ristorante  ” Il platano”, il più gettonato dai locali. Per essere proprio tranquilli prima della partenza bisognerebbe cambiale le batterie della barca che si alimentano con i pannelli solari, andrebbero cambiate ogni 4/5 anni e le nostre sono al limite. Fare ora il cambio sarebbe meglio, così dopo aver interpellato il proprietario del cantiere (per chiedere consiglio)  ed esserci messi in contatto con l’elettricista, sabato 31-5, siamo pronti per il cambio batterie. E… piove, piove di brutto, ha cominciato alle sei del mattino,  tanto violentemente da svegliarci per il gran battere della pioggia sulla barca che al suo interno fa da cassa armonica. Alle 8 ci alziamo, non piove più, uscendo nel pozzetto,  dalla poppa di Felicita il panorama è  limpido: nell’uliveto che si estende a vista d’occhio, gli alberi sono di un verde lucidissimo e un grande e variopinto arcobaleno li sovrasta: bellissimo e inaspettato, ma poi riprende a piovere. Penso a Patrizia e Giovanni che con quest’acqua non potranno fare nessun lavoro in barca, penso che sono ormai  le 11 e ancora l’elettricista non si vede, penso proprio che con questo tempaccio non verrà. All’una manda un whatsapp (che traduciamo): ”  Arrivo fra mezz’ora”. Il pranzo è rimandato. E quando arriva non piove più. È stato un lavoro lungo e faticoso, le 4 batterie al piombo sono pesantissime, portate su e giù dalla scala in ferro con 15 gradini, quelle vecchie da sbarcare e quelle nuove da piazzare sempre ai lati del vano motore. Insomma un lavoraccio. Finalmente alle 3 del pomeriggio mangiamo la nostra  l’insalata  greca.