Orei porto, lunedì 4 agosto 2025
È un rumore familiare quello che mi sveglia questa mattina sul presto, ma non è il solito vento o il clagore metallico delle catene di ancore che vengono issatte, e nemmeno fuoribordo in accelerata, eppure lo conosco, mi ci vuole un po’ per identificarlo e poi capisco perché, è un rumore fuori luogo, un rumore che non ha niente a che vedere con il porto. È una taglia erba. Nel boschetto, dietro la spiaggia, una squadra di giardinieri taglia l’erba, la rastrella, la raccoglie, e poi passa con il soffiatore. Rumori e polvere arrivano fino in banchina. È da poco iniziata la giornata e lo scampanio sovrasta tutta la zona, con voce squillante e precisa ricorda il tempo che passa. La vita, con i suoi rumori riprende lentamente anche sul molo, dove, un grande camion deve raggiungere verso il fondo il peschereccio, che di ritorno dalla pesca notturna è pronto per scaricare tutto il pescato nelle sue celle frigorifere; procede lentamente in retromarcia sullo stretto molo in cemento ma, il suono di allarme della sua retromarcia è forte e chiaro, l’autista non stacca gli occhi dallo specchietto e intanto al suo passaggio, i gas di scarico, spinti dal vento entrano in cabina confondendosi col profumo di caffè. Il ritorno invece è così veloce che quasi non ce ne accorgiamo se non fosse per il rumore del motore. Arriva un Pick-up e ne scende un uomo che indosserà la tuta e le bombole da sommozzatore, il nostro vicino di barca ha dei problemi! E saranno rumori inediti che per qualche ora ci gireranno attorno con un sub che sale e scende dal mare. Quando passiamo davanti al boschetto è ben delineata la zona che i giardinieri hanno ripulito ma di loro nessuna traccia, fa troppo caldo ora per lavorare, evidentemente finiranno domani, perché di prato da ripulire c’è n’è ancora molto. In compenso sono arrivati moltissimi tavolini e sedie che vengono distribuite prima del pontile. È prevista una enorme grigliata per festeggiare il Patrono di Orei. Tavoli e sedie arrivano davanti alla gradinata che accoglie le grandi ancore con enormi catene che durante l’ultima guerra hanno impedito alle navi nemiche di entrare in porto. Ma… vicino alle ancore e alle catene, c’è altro spazio libero che oggi: Martedì 5 agosto è invaso da enormi casse acustiche, batteria e altri strumenti musicali. Nel pomeriggio ci saranno le prove che iniziano sempre laconicamente con: pronto, pronto prova, ena dio trio ( 1-2-3). Stanno ancora sistemando quando alle 20 arrivano anche le grandi griglie, con sacchi di carbonella, sono piazzate nel boschetto, quello pulito dai giardinieri ieri mattina. Alle 20 suonano le campane ed è una bella lotta capire chi vincerà: lo scampanio o una moltitudine di passeri cinguettanti che hanno preso d’assalto un pino marittimo qui nelle vicinanze, fanno un baccano festoso. Perderanno entrambi, quando dalle 23 fino alle 5 del mattino, i decibel saranno tali da farti tremare il cuore. La musica è quella tradizionale greca e i (sagapo’) ( amore) si sprecheranno. Non sono riuscita a percepirla come musica, è stato un ulteriore rumore: fortissimo, troppo forte per essere apprezzato. Mercoledi 6, si balla davanti alla chiesetta, il sole è calato finalmente, altre sedie sono state disposte per accogliere il pubblico, non mancheremo di andarci, oltre la musica tradizionale e i balli, sono molto belli anche i costumi dei vari gruppi: un tripudio di colori, plissettature, foular e pompon anche per i ballerini. Ieri sera erano ospiti un gruppo rumeno: bravi e belli anche loro nei costumi tradizionali. Si distinguevano dai vari gruppi greci per il pallore delle loro ballerine e ballerini, i gruppi greci erano già abbronzati! Una bella serata, piena di musica e folclore. Si va a nanna presto questa sera, abbiamo una nottata di arretrato, ma… il TARATAZUM TARATAZUM TARATAZUM dei locali vicino al porto proseguirà imperterrito fino alle 2 del mattino. Quest’anno i rumori sono troppo vibranti!