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AIORA, casa editrice di nicchia greca, con sede ad Atene, ha oltre al pregio di selezionare nuovi scrittori, quello di tradurre i suoi autori anche in lingua italiana. È così che ho scoperto un libro interessante di Gheorghios Viziinos , uno degli autori più amati della narrativa greca moderna, intitolato: L’unico viaggio della sua vita e altre storie. In quarta di copertina si legge: Le sue storie sono notevoli per l’approfondimento psicologico dei personaggi, il fascino orientale, la grazia dell’eloquio. Io aggiungerei anche la tenerezza, ben miscelata nei tre racconti di questo libro. Scrive di se Viziinos, dell’umile vita nel piccolo centro della Tracia orientale e anche se è trascorso molto tempo da allora, la sua opera è sempre attuale, come può esserlo una poesia. Nel primo racconto: Il peccato di mia madre, si parla di colpa, di peccati e di morte, ma l’autore fa emergere la mancanza di tenerezza da parte della madre nei suoi confronti e molto altro. Nel secondo: Chi è stato l’assassino di mio fratello, ancora un morto, ancora due madri, sullo sfondo la guerra Russo Turca 1887-78, una storia intricata con molte problematiche e Viziinos si destreggia con la realtà del racconto ponendola però in dubbio , dando così a noi lettori l’opportunità di vederla sotto un’altra luce. Nel terzo racconto: L’unico viaggio della sua vita, un rapporto tenerissimo al limite del fiabesco fra il nonno e il nipote. Passato e presente, fantasie e realtà, desideri lontani e vicini si scontrano di continuo con il quotidiano della vita che comprende anche una nonna con un pessimo carattere. Un racconto quest’ultimo tenerissimo in cui il nipote beve letteralmente tutto quello che racconta il nonno, il quale, solo alla fine gli si svelerà completamente, lasciando anche il lettore incredulo e commosso.
Sono tutti e tre racconti autobiografici ma vanno oltre il personale, indagano nella psicologia dei personaggi, nelle dinamiche familiari, nei limiti dell’uomo e nella su capacità di andare incontro anche al diverso. Un buon libro, con un’introduzione dettaglia e precisa di Anna Zingone che lo ha anche tradotto. Buona lettura

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Le stelle di Monica Tosetto non sono delle stelle qualsiasi, come non è qualsiasi il suo romanzo. La casa editrice L’Erudita lo ha capito, pubblicandolo con un titolo altrettanto intrigante: “Stelle binarie”. Le due stelle: Selvaggia e Barbara sono le protagoniste, le loro vite corrono parallele come le stelle binarie. Il bello di questo romanzo, che non vi racconterò, è appunto il modo in cui sono congeniate le due storie. L’autrice dopo una visita all’Osservatorio Astronomico “G. V. Schiapparelli “ di Varese ha avuto un’ intuizione geniale : far procedere le protagoniste come se fossero due stelle della stessa galassia: Nana bianca e Gigante rossa, a volte lontane fra di loro a volte vicinissime, stelle binare appunto, che in un orbita comune arriveranno a toccarsi e… A prima vista, potrebbe sembrare uno stratagemma tirato per i capelli ma bisogna leggere il libro per capirne la profondità, per apprezzarne i paragoni, per coglierne le adeguatezze. Nel capitolo: Orbite comuni, le protagoniste che ancora non si conoscono frequentano lo stesso centro medico. Per raccontarlo la Tosetto inizia con un preambolo evidenziato: “Nel complesso sistema orbitale, due stelle binarie strette o interagenti sono coppie di stelle legate intorno ad un comune centro di massa e la loro distanza è di poco superiore alla somma dei loro raggi. Interagiscono anche fisicamente con uno scambio di materia tanto da stravolgere la loro evoluzione nel tempo. E poi scrive il suo capitolo. La trama in un romanzo è fondamentale ma saperla raccontare lo è ancora di più. Quello che ho apprezzato in queste pagine è la chiarezza dell’atmosfera che si respira, mano a mano che le situazioni si intrecciano e si districano, Monica Tosetto usando una scrittura scorrevole riesce a farci sentire le paure, le ambizioni, la volontà, la rassegnazione, i desideri, l’inadeguatezza. Usa metafore, paragoni, parallelismi e per descrivere una gioia strabordante non esita a paragonarla ad una donna di Bottero. Un’attenzione particolare va alla frase scritta sul segnalibro del suo romanzo: “ Sei una Nana Bianca o Gigante Rossa? La vita decide per chi non sa decidere”. Penso che qusta frase sia da attribuire a quello che l’autrice ha detto a proposito del suo libro: “Il vero messaggio che voglio trasmettere con il mio romanzo è proprio quello di non aspettare che qualcuno ci conceda una seconda opportunità, dobbiamo essere noi a crearcela, diventando così artefici e tenendo tra le mani il nostro destino.” La dedica di questo libro è: “Alla mia vera Selvaggia, la supernova più brillante. Solo per questa frase aggiungerei: ” Un libro sulla Speranza”. Un romanzo, due storie, un finale stellare. Complimenti a Monica Tosetto, aspettiamo il suo secondo romanzo.