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Competizione Internazionale di kayak

Sabato 23-9-2023. Methana.

Non ho notato se avessero un giorno fisso o un orario preciso, li vedevo, li sentivo, e mi fermavo a guardarli: sempre giovani e anche piccoli, impegnati a vogare con le pagaie, seduti nei loro kayak colorati. Il Porto di Methana il loro specchio di mare per gli allenamenti. La prua di Felicità, il punto di osservazione migliore. Andata e ritorno, a volte solitari a volte due kayak affiancati, poche chiacchiere e tante remate poderose, una voce acuta era sempre presente, quella dell’allenatrice: attenta, incalzante e continua. Da terra li seguiva in bicicletta, sulla strada che conduce alla piccola penisola, senza perderli mai d’occhio, non le scappava mai niente, per ognuno dei ragazzi o ragazze un suggerimento, una correzione, un incitamento, una costanza quasi ossessiva che però aveva già dato buoni frutti: le sue ragazze/i hanno partecipato alle ultime olimpiadi. Così mi ha informata Filomena. Gli stessi ragazzi/e li vedo camminando sulla strada, alla fine degli allenamenti che lavano i kayak e si prendono cura di rimettere tutto a posto, il rimessaggio si svolge con una routine ben collaudata. Uno sport che come altri richiedono fatica, volontà, impegno, continuità, che con l’aggiunta del piacere diventa una miscela vincente. Oggi, qui a Methana si è svolta la Competizione Internazionale di Kayak, la città gremita di gente, bar super affollati, parcheggi pieni e un mondo provvisorio ha invaso lungomare e spiaggia. Alle 11 avranno inizio le 40 gare con più di 100 partecipatanti. Le 10 società hanno furgoni sponsorizzati e carrelli di traino. Ma quello che fa impressione è il gran numero di giovani vocianti. Scaricano e capovolgono Kayak, controllano pagaie, eseguono esercizi fisici, sono a crocchi e confabulano fra di loro, gruppetti in magliette gialle, arancioni, rosse, azzurre e blu, gli adulti gli sono intorno per aiutarli e rassicurarli. Sul lungomare l’ombra dei tamerici ancora li protegge. Manca poco alle 11, dalla spiaggia si muovono i primi 7 kayak, si dirigono al campo di regata e alla loro partenza esplode un boato di incitamenti, tutto il loro entourage li segue, sciamano sul lungomare con le magliette colorate della loro stessa squadra: gridano bravo (in greco è come in italiano) il loro allenatore non ha bisogno di megafono, la voce possente arriva e oltrepassa il campo di gara. É così per ognuna delle 40 gare che si succedono. Fa molto caldo, non tira un filo di vento, la confusione è totale come l’eccitazione e le urla, il tifo satura l’aria che è già piena di energia e il lungomare è pista per i tifosi super colorati. Difficile distinguere le persone, nella folla cerco Filomena, mi aiuterebbe a capire, non la trovo, ipomoni, ci rinuncio. Le geometrie di ombre scure sono occupate, me ne ritaglio un angolo e da lì guardo ragazzi e ragazze super impegnati a vogare in mare, a terra i genitori, gli amici, gli allenatori i tifosi anche loro in perpetuo movimento. Poi all’improvviso la sento, è Lei, seguendo la voce la vedo, è vicina all’ombrellone della giuria, non l’ho mai vista, se non da lontano, ma la sua voce è inconfondibile: l’allenatrice della squadra Nireas di Methana incita le sue ragazze/i, e comincia a corre con loro, questa volta senza bicicletta. Sembra poco più grande di loro, capello corto, portamento veloce, voce chiara. Oggi la vedo da vicino, mi piace, è una tipina molto decisa. Faccio il tifo per la sua squadra. Però per conoscere i risultati della competizione Internazionale di Kayak, bisognerà attendere.

Ecco i risultati molto parziali che riguardano solo la squadra Nireas di Methana. Otto primi posti di cui due vinti da Pantelí Evanghelia, uno da Pantelí Maria, uno da Menie Apollonas, uno da Dritsa Gheorghia, uno da Attanasiou Marousa, uno da Papanikolaou Cristina. E altri molti secondi e terzi posti. Sarà contenta la loro allenatrice Caterina Lambru.

Kalimera.

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