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52 SOTTOVENTO

Sabato 5 Agosto 2023. Baia di Livadi

Era cominciato tutto nel pomeriggio di ieri, stavo scrivendo in dinette, quando un senso di nausea ha cominciato a farsi sentire, passerà ho pensato, ma dopo poco ecco affacciarsi anche un impercettibile mal di testa, in più ho cominciato a tossire. Poco tempo prima aveva attraccato sul molo, proprio di fronte a noi un mega yacht, di quelli che hanno a bordo un capitano e due marinai, oltre all’armatore e sua moglie. Sono yacht energivori, hanno l’aria condizionata la vasca idromassaggio, mega frigoriferi, ghiacciaie, lavatrice e tutte le altre utenze per farlo funzionare. Ma in banchina, non sappiamo per quale motivo non riuscisse a collegarsi alla colonnina dell’elettricità, per cui l’armatore aziona il suo generatore di corrente, che oltre ad essere rumoroso inquina. Il vento arriva da nord e noi siamo rispetto a lui sottovento, vuol dire che in pozzetto non si può resistere perché sembra di stare dietro lo scarico di un camion e in cabina entra la stessa aria puzzolente. Ecco il perché del mio sentirmi male. Facciamo presente il problema al proprietario dello yacht che ci fa capire che ha dei problemi e se la cava con un sorry. Al calare del sole il vento gira e siamo graziati, ceneremo in santa pace in pozzetto gustandoci gli scorfani all’acqua pazza. Purtroppo questa mattina siamo da capo e io mi preoccupo, non possiamo rimanere con questo inquinamento, mi rivolgo di nuovo al proprietario dello yacht per sapere quando andrà via. Chiedo go? Non è facile, lui non parla ne italiano ne francese, noi poco greco e quasi niente inglese, in più ci fa capire che non sente, per forza il suo generatore fa un bel casino. Enrico elenca i numeri in greco, lui capisce e dice: no giorni, ore, fra 5 ore se ne va. Deo gratias. L’idea di dover cambiare ormeggio non ci andava proprio. Sollevata almeno di 20 kg, rivediamo i nostri programmi che prima erano: scappiamo subito in spiaggia, ora, anche se la puzza c’è ancora, sono più tranquilla. Pulisco il bagno, aspirapolvero in dinette, e mentre preparo la borsa per la spiaggia Enrico mi informa: Il tuo amico se n’è andato con un bel po’ di anticipo sulla tabella oraria. Perfetto, sarà una splendida giornata.

Kalimera.

 

51 É DECISO

Venerdì 4 Agosto 2023. Porto di Livadi.

Il mattino seguente al nostro arrivo, come ci aveva assicurato il pescatore, abbiamo trovato altri due piccoli pescherecci che vendevano il pesce, ma per riconoscenza ci siamo fermati da lui e non ce ne siamo pentiti, nonostante lo strano aspetto dei due pesci acquistati, sul nero macchiato e… mai visti prima. La sera, li ho cotti sulla piastra, non troppo convinta per cui avevo anche preparato un abbondante contorno di patate e zucchine. Invece li abbiamo mangiati volentieri quegli strani pesci, dal gusto delicato e poche spine, il contorno è avanzato, i pesci no. Questa mattina, appena svegli, alle otto, il primo pensiero è andato di nuovo ai pescatori, ci siamo lavati la faccia , scesi dalla barca e dopo 50 metri eravamo sul molo dove stava attraccando un peschereccio. Abbiamo aspettato che finissero le manovre di ormeggio, che la signora tirasse fuori la bilancia, che esponesse le tre cassette di pesce e che il marito si piazzasse seduto dietro ad un tavolino per pulirli. La scelta non è stata difficile, gli scorfani erano particolarmente invitanti. Rientrati su Felicità, sistemati i pesci, fatta colazione e rifatti i letti, dopo aver preparato la borsa da spiaggia, gironzoliamo un po’ per capire come raggiungere la baia oltre il porto. Imbocchiamo un’ampia gradinata, per poi ridiscendere per una stradina in cemento, anche questa con dei gradini più comodi. La spiaggia si apre ampia ed ombreggiata da alberi di tamerici. Non riesco nemmeno più ad immaginarmi una spiaggia greca senza tamerici, la loro ombra è freschissima perché la chioma di questo albero è imperlata di goccioline di acqua (non sempre), ma non è rugiada mattutina, anche all’una se sfiori i rami bassi ti bagni. L’acqua cristallina del mare, a tratti si scurisce per le alghe, i bagnanti non sono molti, ma l’ombra dei tamerici è tutta occupata. Anche noi abbiamo il nostro albero. La lunga camminata in riva al mare è assicurata, il bagno è fantastico, l’ormeggio è sicuro e il pesce per la cena è in frigo. E’ deciso, resteremo qui fino a che non si chiuderà la seconda finestra del meltemi.

Kalimera.

 

50 UN COLTELLACCIO INQUIETANTE

Giovedì 3 Agosto 2023. Isola di Serifos

Il fattaccio risale all’altro ieri, il giorno prima che partissimo da Vathi. Noi eravamo presi a lavare la barca, sul molo c’era un gran vociare e strillare in greco, cosa fra l’altro abbastanza strana, erano lì riuniti i capitani delle barche ormeggiate al molo, con relative famiglie e si sbracciavano tutti rivolti verso un grosso yacht, che si era ormeggiato portando col tender una sola cima a terra, posto non ce n’ é e lo yacht in pratica è vagante in seconda fila. Il guaio è che se solo cambiasse il vento, dalla sua posizione è certo che farebbe saltare gli ormeggi di tutte le altre barche. I greci sono super arrabbiati ma il proprietario dello yacht non fa una piega, anche Enrico comincia friggere, si rivolge ad una signora greca che parla italiano, questa lo informa che il tizio ha detto che se ne frega dei loro problemi. Ok dice Enrico, gli spieghi che: se mette in pericolo le barche, io gli taglio la cima d’ormeggio. Se né andato, con grande soddisfazione di tutti. Io so quale coltello avrebbe usato, è sempre lì, a portata di mano, vicino al posto di guida, un coltellaccio inquietante, ma servirà solo per le emergenze mi aveva assicurato Enrico, ha anche una sicura per estrarlo e a suo tempo avevamo fatto delle prove. Per fortuna non ne abbiamo mai avuto bisogno, ma sono certa che questa volta Enrico non avrebbe esitato ad usarlo. Anche per mare c’è molta prepotenza e purtroppo se non ti sentono deciso se ne approfittano.
Ma torniamo sull’isola di Serifos, ieri non avevamo ancora le idee chiare su quanto tempo fermarsi qui nel porto di Livadi. Abbiamo una finestra di 5 giorni di calma, poi il meltemi riprenderà, questa volta furioso per altri 5. Vorremmo visitare la Cora che già a vederla ieri sera dal porto è un presepio. C’è un Museo, Enrico ha urgenza di un barbiere, io vorrei trovare una pescheria, e se la trovo… ci fermiamo allo scadere della seconda finestra! Ci sono due supermercati, e anche un fruttivendolo, la farmacia e tutto il resto, un paese vero. La spiaggia è lontana e dopo una breve perlustrazione non ci è piaciuta un gran che. Col buio, al nostro rientro in porto notiamo un piccolo peschereccio, a bordo qualcuno fuma, chiediamo se “avrio” domani, si potrà comprare del pesce, si, risponde, avrio. Vediamo come andrà domani, pensiamoci su questa notte, per il momento paghiamo il porto per due giorni. Se decidessimo di partire dovremmo essere sicuri di avere abbastanza tempo per arrivare in un posto sicuro prima che si riapara la seconda finestra. E non sai mai se troverai posto nei porti.

Kalimera.

 

49 SI PARTE

Mercoledì 2 Agosto 2023. Rotta verso l’isola di Serifos

Si parte, siamo pronti per mollare gli ormeggi. Il capitano di Gitana, quando se ne accorge si sporge verso di noi e ci fa un disegno molto chiaro: la sua àncora, quando lunedì si è ormeggiato al nostro fianco, ha sormontato la nostra incrociandola, ora si offre di andare col canotto in zona àncora per liberarla. Non è mai una cosa facile, così proponiamo, visto che comunque dovrà rifare l’ormeggio, per andare vicino al suo amico greco alla nostra sinistra, di mollare per primo lui l’ormeggio, salpando la sua àncora e liberando di conseguenza la nostra. Faremo così, e finalmente dopo mezz’ora di manovre varie, noi lasceremo la baia di Vathi e loro, con un nuovo ormeggio si affiancheranno ai loro amici. Rotta 320 gradi circa, in direzione dell’isola di Serifos, calma di venti, mare piatto, motore a 2000 giri, andatura di crocera 5 nodi, temperatura dell’acqua 25 gradi, temperatura esterna… non ho guardato ma si sta bene, mentre questa notte in cabina quasi abbiamo avuto frescolino, tanto che abbiamo chiuso il passo d’uomo. Nelle 17 miglia che ci dividono dal porto di Livadi, dove siamo diretti, dopo che Enrico ha controllato che tutto fosse a posto, e dopo avergli passato il timone, ho fatto ginnastica, informato gli amici della nuova meta, sonnecchiato, bevuto il caffè, e osservato il mare, sempre uguale e… mai uguale, qualche gabbiano e poche barche in giro. Solo a poche miglia dal porto notiamo molte barche che ne escono. Bellissima situazione, avremo più opportunità di trovarci un ormeggio libero per noi. Ci siamo quasi, un enorme traghetto ci tallona e diventa sempre più grosso in men che non si dica, sappiamo dove attraccherà così ci leviamo di mezzo velocemente e lo aggireremo. Subito all’ingresso del porto abbiamo adocchiato un posto libero, ma il catamarano che ci raggiunge a dritta, ci supera tagliandoci la strada ed occupando il posto libero, ma non solo, manovra in retromarcia per meglio accostare all’ inglese, costringendo anche noi alla retromarcia. Un vero peccato non sapere l’inglese, in questo caso li avrei insultati volentieri. Più avanti c’è un buco, sembra fatto apposta per noi. Un bell’ormeggio comodo comodo, all’inglese anche questo. Si è fatta l’una, la spiaggia è un filo lontana, niente bagno per adesso. Meglio mangiare lo Tzatziki che ieri ho preparato per oggi, prima però rispondo agli amici per rassicurarli che tutto è andato bene, e soprattutto che siamo ben ormeggiati in porto.

Kalimera.

 

48 INGEGNERE NAVALE

Martedì 1 Agosto 2023. Vathi

Non molla questo vento, ieri sera ci hanno chiamato amici velisti da Methana, ci chiedono come va col meltemi, loro lo conoscono per essere già stati nelle Cicladi e come noi consultano windy per capire l’evoluzione dei venti. Vedono anche loro quel baffo centrale colore arancio che indica il massimo della velocità del meltemi, per fortuna noi siamo più ad ovest, un po’ defilati dal centro del casino, ma… non molla, le previsioni dicono fino alle 17. In barca nel pozzetto oltre la solita sabbia trovo anche i peli del cane del vicino, e quando il suo padrone fa la doccia fuori, gli schizzi portati dal vento arrivano anche in cabina. Con la mano devo anche proteggere la polvere del caffè quando carico la moka. Insomma è decisamente invadente. Qualche sera fa, al ristorante il cameriere ci ha proposto un altro tavolino più riparato dal vento. Cristoforo è stato per noi in queste serate una vera risorsa, ci ha parlato in italiano della sipura (orata) quella con una riga bianca sul muso, detta regina, delle differenze fra quelle allevate e quelle selvagge, quelle allevate hanno la pelle più spessa, i denti più deboli e molto grasso in pancia, quelle selvagge hanno dentatura robusta perché per nutrirsi rompono i gusci dei molluschi. Siamo riusciti a mangiarne una selvaggia solo una volta perché la richiesta è alta e i pesci pochi. Cristoforo ha uno zio in Italia per questo parla bene l’italiano, ci ha detto che quella bimba che prende i pesci col retino, per darli al gatto, qualche sera fa ha preso un piccolo barracuda. Porta ad Enrico il ghiaccio per la birra e a me una sedia per appoggiarci i piedi. In somma ci ha un po’ coccolati. Ma è solo ieri sera che abbiamo scoperto che Cristoforo è quasi un ingegnere navale, sta terminando gli studi e per mantenersi lavora, ha dato uno sguardo ad uno schizzo disegnato da Enrico sulla tovaglia di carta, per spiegarmi alcune modifiche da apportare alla spiaggetta, ed ha subito identificato in quella sola spiaggetta la poppa della barca, ci ha spiegato che gli manca poco per laurearsi. Gli abbiamo fatto gli auguri e lo abbiamo salutato con affetto. Sono bravi questi giovani, lavorano, studiano, e il loro futuro non è così scontato come lo è stato per noi che avevamo davanti il bum economico. Loro davanti hanno la nostra triste eredità. Speriamo che la loro forza giovanile abbia la meglio in questo mondo duro e spietato. Auguri a Cristoforo e a tutti gli altri e le altre come lui.

Kalimera.

 

47 CERVELLI IN FERIE

Lunedì 31 Luglio 2023. Sempre isola di Sifnos, baia di Vathi

Dopo 11 giorni di fermo in questa accogliente baia, forse sarebbe meglio puntualizzare che questo è il diario di bordo di Felicità, anche se non sono molte le notizie marinare, se non l’andamento del meltemi, con le sue finestre che si aprono e si chiudono, quasi regolarmente e il nostro relativo comportamento. Ieri il vento ha soffiato a 25 nodi con raffiche di trenta. Il grande motoscafo affiancato a noi se ne sta andando, per cui stiamo aspettando chi si infilerà al posto suo, con i soliti timori: ci spederà l’ancora? Avrà messo i parabordi all’altezza giusta? Sarà un buon capitano o è uno improvvisato che butterà l’ancora con pochi metri di catena prima di ormeggiarsi? Tutto è possibile. Non aspetteremo molto per saperlo, dipenderà solo da chi sarà più veloce. La baia oggi, al suo terzo e più intenso giorno di meltemi, brulica di barche che si sono rifugiate in questa ampia baia protetta dai venti da nord. Ci prepariamo a ricevere Gitana, una bella barca a vela di 39 piedi, nonostante il forte vento la manovra è perfetta, si ingarbugliano solo un po’ i parabordi, il capitano ci conferma i 30 nodi sotto raffica, il suo marinaio, la moglie, ci sorride riconoscente per l’aiuto, un sorriso greco molto chiaro anche a noi italiani. Tutti tranquilli dunque, ma improvvisamente Felicità subisce degli strattoni anomali: si è tranciata la cima che fissa all’ormeggio di poppa una delle due molle. Enrico si precipita a sostituirla con un’altra di metallo, e nel fissarla gli cade in acqua il grillo, immediatamente da Gitana si butta in acqua il capitano con una maschera e riemerge con il grillo. Di nuovo tutto a posto, i sorrisi di ringraziamento questa volta sono in italiano ma, i greci li capiscono benissimo. Oggi il vento ha rallentato un po’ per cui oltre la passeggiata faremo anche una bella nuotata. Avanza anche molto tempo, la rilettura di “Un Uomo” di Oriana Fallaci, mi sta servendo per ripassarmi un po’ di Storia della Grecia, in particolare il suo tragico periodo di dittatura, e rileggerlo sta diventando molto interessante. Il popolo, la libertà, la democrazia, il gregge, la determinazione, il sacrificio, la morte. La Fallaci è bravissima e se non fosse per le tragiche descrizioni di torture atroci, lo consiglierei a molti giovani che già vivono in democrazia, senza accorgersene. Alla radio è già cambiato il palinsesto, da quello invernale a quello estivo. Come se il cervello andasse in ferie, mi è chiaro il concetto dei cervelli in fuga ma quello dei cervelli in ferie mi sgomenta. Come se durante le ferie non ci fossero le guerre, o come se le malattie non proseguissero il loro corso o come se ignorando la realtà, le ferie potessero essere migliori. La giornalista Giulia Crivelli nella sua trasmissione “24 mattina estate, è una delle poche eccezioni, e non si limita a parlare di guerre fin troppo documentate ma informa con testimonianze dirette situazioni tragiche come quella in Afghanistan dove da due anni i Talebani perpetrano soprusi ed ingiustizie soprattutto ai danni delle donne afgane. Quotidianità di cui più nessuno parla, se non qualche eccezione come Avvenire. C’ ė anche la Siria dimenticata, e Shady Hamadi scrive un libro molto commovente e ben documentato dal titolo “La felicità araba”. E ancora è di oggi la notizia del golpe in Niger, ma Padre Alex Zanotelli il suo appello lo aveva già diffuso e rivolto in particolare a (FNSI) Federazione Nazionale Stampa Italiana. Un appello molto esplicativo di quello che succede in Africa, non ci vuole molto tempo per leggerlo e informarsi. In somma, le opportunità per non mandare il cervello in ferie ci sono.

Kalimera.

 

46 LA BELLEZZA

Domenica 30 Luglio 2023 Vathi

Siamo agli sgoccioli del secondo mese di navigazione, il prossimo è Agosto, quello che di solito preoccupa di più i velisti. Il problema è sempre lo stesso: dove andiamo il mese di Agosto quando i porti sono pieni, le rade anche, quando i ristoratori corrono per il grande affollamento, i negozi si svuotano ad ogni passaggio di flottiglia e le acque del mare anche in condizioni calme sono agitate e solcate da baffoni di schiuma bianca provocati dai vari gommoni, tender, e ogni nuova diavoleria che immancabilmente fa anche rumore oltre a puzzare. Maggio è stato un mese freddo e senza ricordi particolari, se non di coperte, pioggia e grandine, giacche a vento e pantaloni lunghi. A giugno finalmente il costume, poca gente in spiaggia, sul molo vedevi fare Tai Chi, camminando nel verde dei pini marittimi intravedevi un materassino colorato su cui qualcuno faceva yoga. Verso sera anch’io faccio ginnastica sulla coperta della barca. In Agosto è quasi impossibile, troppo caldo. Tutto si concentra dopo che è calato il sole, così i tempi si allungano, si sconvolgono: pranzo alle 14 forse, cena alle 21,30 forse, ormeggio forse, arrabbiature forse quasi sicure, troppi velisti improvvisati in giro il mese di agosto, É per questo motivo che piano piano stiamo risalendo le Cicladi in modo da trovarci vicini a Methana, dove abbiamo il nostro posto barca assicurato in porto. Di sicuro tranquillo e decisamente meno avventuroso delle Cicladi, lì ritroveremo gli amici, le zanzare e poco vento, per cui moriremo di caldo, ma… non si può avere tutto. Se penso a cosa è successo a Rodi e a Corfù a causa degli incendi, se penso all’amica di Ravenna con il negozio allagato, smottamenti, frutteti e vigne distrutte, al tetto scoperchiato di mia nipote a Milano Est, alla macchina di Giancarlo mitragliata dalla grandine a Saronno, temporali e trombe d’aria da fare paura. Ho ricevuto oltre a molte telefonate anche video impressionanti, è stata un’estate terribile per molti e io parlo di ormeggi, zanzare, rumori e puzze. Certe volte mi vergogno di scrivere di fantastici tramonti e di bouganville, di alberi di tamerici che crescono in riva al mare e di acqua cristallina. Lo faccio indubbiamente perché mi piace scrivere, e per non perdere memoria di tanta bellezza, che nei giorni bui spero mi consolerà.

Kalimera.

 

45 TUTTO NORMALE

Venerdi 28 luglio 2023 Vathi

Ci sono dei giorni che sai già dalla notte precedente come andrà a finire la giornata successiva. Ma siccome sei razionale, non fatalista e tanto meno superstiziosa, ti convinci che è solo colpa del vento da sud che io chiamo impropriamente “vento sudicio” perché oltre ad essere carico di umidità, di solito porta brutto tempo per tre giorni e a volte anche accompagnato da pioggia. Doveva durare solo un giorno ma ha proseguito anche la notte e il giorno dopo. Il cuscino è bagnato, il lenzuolo è bagnato, io sono bagnata e non basta alzarsi per togliersi l’umidità, non bastano nemmeno le molle che ha messo all’ormeggio Enrico per eliminare i tironi che provoca la risacca. Questa baia, lo sapevamo, non è un buon posto per i venti da sud che qui entrano raramente e in questo caso dovevano durare solo un giorno. Durante la passeggiata del mattino successivo, i cavalloni si allungano sulla sabbia, e dove non c’è, si allungano lo stesso sui gradini e scavalcano i muretti delle case, invadono e distruggono castelli di sabbia e riempiono buche. Vicino riva un coccodrillo verde dagli occhi cattivi e un delfino azzurro quasi volano sull’acqua, sono legati ad un gavitello e sembrano voler tornare a riva. I bagnanti hanno arretrato i loro asciugamani e le loro tendine, che oggi sono ben fissate a terra con grossi sassi. É anche difficile camminare, non tanto per il vento ma per i vari ostacoli. Rientrando vedo Enrico armeggiare con le cime di poppa, penso all’ennesimo spostamento, invece ha mollato l’ancora. Con tutta questa risacca e soprattutto perché il fondale è di sabbia ed alghe. Finché il vento viene da nord non ci sono problemi, sono le cime di poppa a tenere, ma venendo da sud lavora sull’ancora che ha ceduto. Rifare l’ormeggio non è lo stesso che farlo quando arrivi, che già è sempre problematico. Rifare un ormeggio vuol dire che di sicuro le condizioni del tempo sono pessime. Rifare un ormeggio in questo caso con vento forte che ti spinge in banchina non sarà semplice. Salgo a bordo, tolgo il cappellone, gli occhiali da sole e seguo gli ordini del capitano. Lontani dall’ormeggio giro in giro per un po’ mentre Enrico aggiunge a pennello sulla catena un’altra ancora. Ci apprestiamo all’ormeggio, sul molo ci aspettano per prenderci le cime. Manovro in retromarcia con l’elica di prua che mi permette di centrare lo spazio fra una barca e l’altra. Va tutto bene, ma come al solito io ho la gola secca e appena posso sparisco in cabina a bere un bicchierone d’ acqua. É tutto normale dice Enrico, sarà, ma io non mi ci abituerò mai.

Kalimera.

 

44 VENTO DA SUD

Mercoledi 26 Luglio 2023. Vathi

Abbiamo rinnovato l’affitto per questo condominio per altri 5 giorni. Dopo questa unica giornata di vento da sud ne seguiranno altre con meltemi pesante. Il vento è così leggero da non essere un problema per questa baia che è giusto aperta ai venti da sud. In compenso fa molto cado, meglio ieri che quando siamo andati a dormire c’era 27 gradi. Questa mattina già 32. Visto che ci fermeremo e fa un caldo boia, oggi canna dell’acqua e laviamo tutto: barca, che a scriverlo si fa presto, ma a farlo per bene ci vuole minimo 1 ora, poi lavo la biancheria intima più pigiami e Enrico esagera e mette a bagno i nostri due asciugamani da spiaggia, ci mettiamo in due per strizzarli e dopo aver steso tutto tipo bella Napoli, andiamo soddisfatti a farci una bella nuotata. C’è stato un cambio di ormeggi e il bagno di Enrico è dedicato al controllo dell’ancora, verdetto: tutto a posto, al rientro in barca, possiamo mangiare tranquilli la nostra quotidiana insalata greca. Non ho più voluto controllare la temperatura in barca, ma… il bucato è secco e bollente, lo piego ed è come se lo avessi stirato. Durante la mia camminata mattutina in riva al mare, lungo tutto il golfo mi fermo a prenotare nella nostra taverna preferita, quella che ha i gradini di accesso dal mare. Sono tre sere che i nostri vicini di tavolo sono gli stessi, un famiglia di francesi: padre, madre, e tre figli, due maschi e una femmina la più piccola, che la prima sera non avevo notato perché anziché essere seduta a tavola, prendeva dei piccoli pesci col retino e li dava poi da mangiare a un gattino che l’ aspettava sul muretto del ristorante. Ieri sera non so cosa abbia mangiato per cena la bambina, ma il gattino ha sbaffato 4 pescetti, che cercavano ogni volta di scappare, ma lui, li fermava con la zampa.

Kalinikta.

 

43 I CAFONI NON MANCANO MAI

Martedì 25 Luglio 2023. Vathi

Ieri, non previsto ha soffiato un bel vento da 20 nodi, subito dal mattino preso, fortunatamente senza raffiche e neanche tanto fastidioso visto che il sole picchia deciso, in cabina 35 gradi che verso sera si sono attenuati. Il vento in baia fa un effetto strano alla superficie del mare che sembra essere pettinata e lisciata in un movimento lungo e morbido, fino a disperdersi in fondo all’imboccatura. Fuori si vedono le onde. Qualche disagio con gli asciugamani, qualche cappello che vola, qualche palla che si allontana veloce da riva ma niente di più, anche la sabbia resta al suo posto senza sollevarsi, un meltemi gentile. Oggi è tutto molto più calmo. E domani dovrebbe essere l’ultimo giorno qui a Vathi, quando siamo arrivati venerdì abbiamo pagato l’ormeggio per 5 notti. Restare ancora? Proseguire? É sempre difficile decidere, il meteo è fondamentale ma ci sono altri fattori, la piacevolezza del posto, i servizi, la sicurezza, ma per noi è importante anche la tranquillità. Questo molo comincia a non esserlo più, comincia a starci stretto, sia metaforicamente che realmente, abbiamo più volte spostato gli ormeggi a gradimento dei greci, siamo poi rimasti incastrati come sardine e con i parabordi cigolanti per accontentarne un altro, dopo che aveva tolto un suo grosso gommone già ormeggiato, e di seguito ha incastrato la sua barca a vela tra noi e uno scavafango. Ma dopo tutti questi casini, quando siamo stati noi a chiedere a uno di loro di cazzare una cima al fine di non avere la loro barca di traverso alla nostra, è stato particolarmente villano. C’è voluto l’ intervento di un altro greco per ottenere una cosa del tutto normale. Insomma il vicino di pianerottolo è un cafone, capita, è lo stesso che ha lasciato la cacca del suo cane nel centro della piazza ed è anche l’unico che arriva in spiaggia col tender col motore acceso, così, la moglie e il cane non si bagnano ma… qualche bagnante potrebbe essere frullato. Noi stiamo valutando se sia il caso di cambiare condominio. Domani vedremo le nuove previsioni. Ma comunque la Grecia è tutta così bella che scoprire nuovi approdi ci solletica.

Kalimera.